Prima che.

A cura di: Tullia Saccheri

Prima che.

Promozione della salute e responsabilità istituzionali

Edizione a stampa

23,00

Pagine: 224

ISBN: 9788846452078

Edizione: 1a edizione 2003

Codice editore: 1341.6

Disponibilità: Discreta

Che cosa è la promozione della salute? Un "nuovo" intervento di sanità pubblica? Oppure, un modello di politica per la salute? Intorno a questo dilemma si è senza dubbio giocato molto del destino della promozione della salute. La seconda risposta è quella buona, almeno secondo la maggioranza dei tecnici che si occupano di questo argomento e, a partire da questo, si determina il primo punto critico. La Carta di Ottawa, e l'idea di promozione della salute che lì trova la sua enunciazione, è chiaramente il prodotto di una cultura della salute che pose allora, ma pone ancora oggi, grande attenzione alla salute come valore pubblico; con la conseguenza che la salute è stata assunta come una priorità in tutti i nostri sistemi di welfare.

Sarebbe importante far transitare l'idea che la dimensione educativa è il volano della promozione nel suo senso "abilitante": il processo educativo, attraverso l'acquisizione di consapevolezza, da parte dei cittadini, dovrebbe favorire quel processo di partecipazione e di responsabilizzazione verso le politiche settoriali che, nei diversi contesti di vita, influenzano la salute.

Dunque: quale senso si può dare oggi al termine "educazione" applicato al campo della salute? Quale influenza hanno le istituzioni sulla salute dei loro membri (scuola/insegnanti; scuola/studenti; servizi territoriali/cittadini; servizi sanitari/operatori; servizi/cittadini; ecc.)? Quali sono gli elementi di promozione attuabili oggi in Italia e chi realisticamente ne è protagonista? Quali risultati sarebbero realisticamente ottenibili da politiche di promozione correttamente impostate (il riferimento è al programma "Health 21")?

L'argomento promozione della salute è centrale, non marginale, nella strutturazione di un pensiero e di un'azione attenti sia al contesto educativo sia a quello sanitario; non è poi così vero che, nel momento in cui si tratta poi, operativamente, di educazione, si debba necessariamente escludere la dimensione sanitaria, mentre è vero che una seria, rigorosa, corretta informazione dal punto di vista sanitario costituisce la base quantitativa o scientifica di un progetto educativo, fondato non solo sul "sentito dire", sul pregiudizio e, talvolta, su un modo di costruire conoscenza che rasenta la superstizione. Tra le diverse dimensioni contemporanee di lavoro sulla sanità, sulla salute, sui servizi destinati al benessere della popolazione, certo questa della educazione alla salute o della promozione della salute non contiene una debolezza intrinseca, ma appartiene all'aspetto soft del lavoro di sociologi, antropologi, epidemiologi, medici, amministratori.

La discussione interessante avverrà attorno alla domanda di quale fine possa fare "il vaso di coccio" della promozione della salute e della educazione come sua parte operativa tra i tanti "vasi di ferro" che si rafforzano ogni giorno di più.


Giancarlo Pocetta , Editoriale
Tullia Saccheri , Introduzione
Saggi
Costantino Cipolla , Prima che... Per una genetica "liberale" a normazione democratica
Giuseppina Cersosimo , Educazione alla salute e trasformazioni del benessere
John Osborn , Le strategie della medicina preventiva
Antonio Chiarenza, Fabrizio Simonelli , Alleanze per la salute: il contributo della Rete Healt Promoting Hospitals alle politiche sanitarie nelle Regioni Emilia-Romagna e Toscana
Emiliana Mangone , Formazione come promozione della salute tra gli operatori sanitari. Il caso degli infermieri
Confronti
Tullia Saccheri , Quali prospettive per la promozione della salute in Italia?. Tavola rotonda: Lamberto Briziarelli; Giovanna Petrillo; Renato Pizzuti
Esperienze
Giuseppina Marsico, Antonio Iannaccone , Rischio psicosociale e promozione del benessere. Una ricerca-azione in contesti formativi
Stefano Cifiello, Giorgio Gosetti, Everardo Minardi , Il sociologo nella ASL: comunicazione prevenzione
Paola Ciddio, Federico Schena , L'influenza della continuità dell'attività fisica sullo stato di salute e di benessere dell'anziano
Prospettive internazionali
Bernhard Borgetto, Il Self-help in sanità: un contributo all'assistenza dei malati cronici e dei disabili nel sistema sanitario tedesco. Lo stato attuale della ricerca
Commenti
Guido Giarelli, Il self-help come strumento di democratizzazione del sistema corporativo detesco?
Marco Trabucchi, Il self-help è una risposta adeguata ai problemi sempre più gravi posti dalle cronicità?
Vittoria Sturlese, Quale collaborazione promozionale fra self-help e sanità? Integrazione sistemica e sviluppo dei ruoli
Recensioni
Costantino Cipolla, Giovanna Artioli, La professionalità del care infermieristico
Orlando Todarello, Piero Porcelli, Medicina psicosomatica
Isabelle Baszanger, Martine Bungener, Anne Paillet, Quelle médecine voulons-nous?
Note
Riccardo Campa, In Memoriam: Robert K. Merton
Alessandra Parodi, Commenti. Virchow: medicina come politica, politica come medicina
Antonio Maturo, Goffman: un inconsapevole sociologo della salute?
Maria Angela Becchi, Attualità. La formazione specialistica nell'area dell'assistenza sanitaria primaria
Cinzia Pizzardo, Sanità on line. Telemedicina: le origini e le applicazioni nell'home care

Contributi: Giovanna Artioli, Isabelle Baszanger, Maria Angela Becchi, Bernhard Borgetto, Martine Bungener, Riccardo Campa, Giuseppina Cersosimo, Antonio Chiarenza, Paola Ciddio, Stefano Cifiello, Costantino Cipolla, Guido Giarelli, Giorgio Gosetti, Antonio Iannaccone, Emiliana Mangone, Giuseppina Marsico, Antonio Maturo, Everardo Minardi, John Osborn, Anne Paillet, Alessandra Parodi, Cinzia Pizzardo, Giancarlo Pocetta, Piero Porcelli, Federico Schena, Fabrizio Simonelli, Vittoria Sturlese, Orlando Todarello, Marco Trabucchi

Collana: Salute e Società

Argomenti: Salute, società, medicina del lavoro - Sociologia della salute

Livello: Studi, ricerche

Potrebbero interessarti anche