Il problema dell'inarrestabile crescita della spesa sanitaria, avvertito e temuto in tutti i paesi del mondo occidentale, trae le sue principali origini dall'incessante e sempre più diffuso aumento del bisogno di salute, dall'esplosione tecnologica a costi progressivamente più alti, dalle acritiche politiche assistenziali e, specialmente da noi, dal basso rigore organizzativo a cui consegue un rilevante spreco di risorse.

L'agitata immobilità della situazione, che si trascina immutata da troppi anni, può dare l'impressione di una strada senza uscita, anche se la domanda di maggiore efficacia, di più efficienza e di più grande equità nella gestione del sistema sanitario sta diventando un nodo centrale della politica del paese.

Dopo trent'anni ispirati dall'ideologia sociale e dominati dall'esempio del Regno Unito (tutto gratis per tutti), si vanno così manifestando serie preoccupazioni di bilancio che sono da noi sfociate nel progetto dell'aborrita "tassa sulla salute". Qua e là si stanno manifestando chiare tendenze al ritorno dei sistemi sanitari verso il privato, giustificate dal fatto che per molti il cittadino è oggi sufficientemente maturo, informato, responsabile e, salvo evidenti eccezioni, in grado di provvedere alla sua salute ed a quella dei suoi familiari.

L'alternativa tra pubblico e privato nei sistemi sanitari mette a confronto e coinvolge ideologie, dottrine economiche, scelte antropologico culturali ed opzioni sulla natura della "qualità della vita". Nella presente raccolta di saggi, la Fondazione Smith Kline riunisce, su questo tema di grande attualità, l'opinione di autorevoli esperti nazionali ed internazionali, tra i quali, il premio Nobel per l'economia, Wassili Leontief.