Partendo da un variegato mix tra colloqui con persone impegnate nei Comitati cittadini ed analisi di una vasta produzione informale, questa indagine prova a rispondere ad una domanda. Per quale ragione cresce la spinta a vigilare sul proprio campo di vita con "occhi attenti" ed "orecchie ben aperte". Domanda cruciale specie in un periodo come quello attuale in cui visibilmente non è certo la città che aiuta il senso della presenza soggettiva nella collettività. Nascono "siti" nuovi di incontri e di dibattiti: momenti di aggregazione e di mediazione con gli "altri" dove si ingaggia il confronto fra le aspettative di tutti e le necessità di alcuni.

L'autrice fa parlare le abitudini, i progetti ed i desideri di vita in città per cogliere informazioni sulla tensione civile a produrre regole di convivenza. I cittadini talvolta guardano a ciò che accade nelle propria città con lo stesso stupore al limite della sorpresa che probabilmente animò lo sguardo di Newton mentre osservava la mela cadere. Ora questo stupore si va forse incanalando in forme di aggregazione ancora inesplorate ma intimamente connesse alla opportunità di presentarsi come "parte attiva" nel contesto locale in cui si annida.

Pierina Bonvecchio è ricercatrice confermata presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna ed è docente di Sociologia delle Comunità Locali pressa la stessa Università nella sede distaccata di Forlì