Il volume si compone di due saggi. Il saggio di Lorenzo Fischer fa il punto sul dibattito relativo alla selezione scolastica, con particolare attenzione all'intreccio fra gli aspetti palesi (bocciatura) e gli aspetti occulti (non raggiungimento di livelli minimi di apprendimento, pur in presenza di promozione) di essa. Emerge così la parzialità delle analisi che utilizzano soltanto la selezione esplicita come indicatore dell'insuccesso scolastico. D'altra parte, il comportamento dei docenti rispetto alla selezione esplicita spesso non risulta legato al livello di consapevolezza di quella occulta, poichè quest'ultima presenta una complessità di aspetti che è difficile da dominare globalmente. Vengono anche riportati i risultati di un'indagine esplorativa sull'atteggiamento attuale degli insegnanti rispetto a tale problematica, con un complessivo tentativo di ridefinizione della questione. Il saggio di Flavio Bonifacio torna ad un'impostazione «classica,, del problema della selezione, considerandone aspetti immediatamente misurabili (atteggiamenti degli insegnanti, ripetenza, ecc.). L'interesse del lavoro sta in primo luogo nel metodo seguito, che ha utilizzato analisi secondaria di dati di questionario, congiunto diversi livelli di analisi (insegnanti/scuole), proposto un modello di simulazione per la verifica quasi empirica, delle proposizioni.

Tale percorso porta alla seguente conclusione di merito: esiste una differenziazione di atteggiamento didattico tra gli insegnanti dovuta, o almeno contestuale, ad un insieme di preferenze storicamente motivate che implica un diverso comportamento nei confronti della selezione (vi sono insegnanti più o meno severi). Tutto ciò si evidenza in un diverso tasso di selezione tra le scuole. Se si suppone una distribuzione degli iscritti nelle scuole non indipendente dal tasso di selezione in esse praticato ciò è sufficiente, a parità di altre condizioni, a generare ineguaglianze di fronte all'istruzione.