Il 6 aprile 2009 una scossa sismica di intensità compresa tra il nono e il decimo grado della scala Mercalli ha colpito la città dell'Aquila, con un bilancio definitivo di 309 vittime, 1.600 feriti, 65.000 sfollati. Secondo quanto sostenuto nell'ambito della sociologia dei disastri, le conseguenze di queste calamità potrebbero ridursi in presenza di una "subcultura da disastro", ossia di quell'insieme di conoscenze comuni, fatte di codici, linguaggio e indicazioni, che può favorire la risposta adattiva ai fenomeni distruttivi.
D'altro canto, gli studi sulla comunicazione del rischio suggeriscono che un contributo ragguardevole nella direzione indicata possa provenire dai mass media: grazie all'adeguata gestione di alcune funzioni, stampa, radio e televisione possono attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche connesse agli eventi rari e dannosi.
Nel volume si è voluto pertanto approfondire il rapporto media-emergenze, analizzando l'impatto della rappresentazione televisiva del terremoto dell'Aquila: se è lecito parlare di impatto rispetto a un sistema sociale colpito da un sisma di tale portata, è altrettanto lecito parlarne in riferimento all'intensa attività di informazione inevitabilmente innescata dall'evento, impatto, quindi, dal punto di vista dei suoi possibili effetti sul pubblico. Se quello descritto rappresenta l'obiettivo sostantivo del libro, nel raggiungerlo si è prestata parallelamente attenzione all'autenticità delle informazioni rilevate sull'argomento riadattando l'approccio noto come "triangolazione metodologica", che designa la possibilità di studiare un fenomeno ricorrendo a più strumenti di indagine, una strategia ritenuta efficace in termini di progettazione e controllo della qualità del dato.
Una simile procedura, nel suo significato corrente riferibile alla tradizione inaugurata da Denzin, sembra però riproporre le difficoltà sollevate dalle forme classiche di accertamento della validità e dell'attendibilità: l'idea di una corroborazione reciproca dei pregi e dei difetti delle tecniche impiegate riscontrabile mediante la convergenza dei dati. Si è pensato tuttavia di recuperare l'utilità della triangolazione in relazione al tema della qualità del dato, tornando alle origini del concetto nelle scienze sociali: la logica del multioperazionismo delineata da Campbell e Fiske attraverso la matrice multitratto-multitecnica.
Il volume è corredato da un allegato multimediale disponibile nell'area Biblioteca multimediale del sito
www.francoangeli.it
Consuelo Rossi è dottore di ricerca in Metodologia delle scienze sociali (Sapienza Università di Roma) ed è alla sua prima pubblicazione.