Benché da lungo tempo sul tappeto, la questione dei centri storici rappresenta ancora oggi, nel momento in cui l'innovazione tecnologica e altri fattori di mutamento promettono notevoli cambiamenti nelle forme e nei significati del vivere urbano, un problema cruciale.
Testimonianza di una urbanità "a misura d'uomo", il nucleo storico ha simbolizzato all'interno della città contemporanea l'identità comunitaria e il senso del vivere urbano, quale centro non solo ideale ma anche funzionale, fulcro di commerci, affari, attività amministrative e culturali. Ma in che misura questa centralità simbolica e funzionale, riaffermata da molti interventi di restauro e rivitalizzazione, viene avvertita dalle giovani generazioni, i cui riferimenti culturali non vanno nella direzione dell'orgoglioso particolarismo di cui a volte si vestono tali iniziative e che soprattutto abiteranno la città futura senza aver potuto valutare la differenza tra il vivere urbano di un passato anche recente e quello odierno?
Rispondere a questa domanda significa riuscire a prefigurare quale sarà il ruolo del centro storico nella città di domani, in relazione ai bisogni spirituali e materiali dei cittadini il libro compie un tentativo in questa direzione, muovendosi in un territorio lasciato sguarnito sia dagli studi urbani che da quelli sulla condizione giovanile. I protagonisti della ricerca, svolta a Udine, sono studenti. La pluralità degli strumenti di rilevazione e di elaborazione dei dati ha permesso di cogliere nelle esperienze, nelle opinioni, negli atteggiamenti, la complessità ma anche l'intensità del legame dei giovani con il nucleo antico della città, e di mettere a fuoco un'immagine nella quale sono presenti in modo a volte contraddittorio (e con diversità tra residenti e non residenti) valutazioni estetiche e funzionali, desiderio di conservazione e volontà di rinnovamento, senso di identità locale e estraneità, consumismo e anticonsumismo, solitudine e socialità, angoscia e serenità, avversione per il traffico e la folla e sovrapposizione ideale tra centro storico e centro vitale della città.
Luigi Pellizzoni, sociologo, svolge attività di ricerca presso l'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia e didattica presso la Scuola per operatori economici dei servizi turistici dell'Università di Trieste. Oltre che di problematiche urbane e giovanili si è occupato di comunicazione artistica e di massa, di consumi, di partecipazione, di ambiente. E' autore di articoli e saggi pubblicati su riviste italiane e straniere, di contributi ad opere collettive e del volume "Fruizione e struttura musicale" (1985).