A partire dall’inizio della pandemia di COVID-19, si è registrato un incremento significativo dei disturbi psicopatologici in adolescenza (11-17 anni), accentuando una tendenza già presente nel decennio precedente, come evidenziato da recenti studi nazionali e internazionali. Questo aumento riguarda sia la prevalenza generale dei disturbi mentali che la frequenza dei casi più gravi e acuti, i quali spesso richiedono un intervento tempestivo e un ricovero specialistico. Tuttavia, l’offerta di posti letto per ricoveri neuropsichiatrici in questa fascia d’età risulta ancora molto limitata, con una strutturazione inadeguata nei reparti di diagnosi e cura psichiatrica tradizionali per accogliere pazienti minorenni. In risposta a questa emergenza clinica e organizzativa, nel febbraio 2024 è stato avviato presso il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia il Centro Diurno Adolescenza Aïda. Il servizio, rivolto a giovani con gravi disturbi psichiatrici, offre un intervento semi-residenziale strutturato con attività cliniche, riabilitative e laboratoriali, a diversi livelli di intensità (alta, media, bassa), in base alla gravità clinica e al monitoraggio dell’andamento terapeutico. Il presente contributo si propone di effettuare un primo bilancio di questa esperienza a livello clinico e organizzativo ad un anno dall’apertura, contribuendo ad una riflessione su modelli assistenziali innovativi per la salute mentale in età evolutiva.