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Seguendo la proposta formulata in un articolo da Camillo Loriedo, l’articolo approfondisce il modello della terapia familiare basata sulle risorse. Dopo aver esaminato il concetto di resilienza familiare, viene proposta una griglia per valutare le famiglie, bilanciando l’osservazione fra i fattori di rischio e quelli protettivi. Vengono quindi descritte le premesse generali e il lavoro clinico per promuovere le risorse della famiglia. In accordo con le evidenze scientifiche sull’efficacia delle psicoterapie, si rileva come in questo approccio sia importante una relazione collaborativa e lo sviluppo di un impegno comune fra la famiglia e i terapeuti verso il raggiungimento degli obiettivi che la famiglia considera significativi per il proprio benessere. Sì evidenzia come il modello di terapia familiare basato sulle risorse stia orientando l’attuale visione dell’approccio relazionale sistemico, promuovendo un’integrazione fra i diversi modelli di riferimento, un’attenzione alla costruzione di trattamenti valutabili e un allargamento dei suoi campi d’interesse.
Il modello circonflesso di Olson nella clinica e nella ricerca
Il libro presenta il FACES IV, il nuovo questionario e la nuova griglia d’osservazione (Clinical Rating Scale) di D.H. Olson. La nuova formulazione operativa permette una maggiore integrazione nella clinica e il libro mostra la sua utilizzazione come metodo di lavoro nella terapia familiare e di fronte a problematiche cliniche specifiche quali i disturbi del comportamento alimentare, i disturbi da uso di sostanze, i disturbi dell’umore, gli esordi psicotici e l’autismo.
cod. 1249.1.32
cod. 1143.4
In questo studio, vengono presentati i dati di una ricerca sugli stili familiari delle famiglie d’origine in una popolazione di persone con disturbo da uso di sostanze. Nella ricerca è stato utilizzato il questionario Faces IV, recentemente riveduto da Olson e Gorall, ed una scheda socio-demografica per individuare le principali caratteristiche di assunzione e di trattamento delle persone coinvolte nello studio. Dai risultati si ricava che gli utenti propongono nel complesso una percezione del proprio nucleo familiare caratterizzata da scarsità di fattori protettivi (in termini di coesione e flessibilità), da uno stile comunicativo inefficace e da una significativa insoddisfazione del funzionamento familiare, coerentemente con le ipotesi del Modello Circonflesso di Olson. Il profilo medio rileva nelle scale sbilanciate un innalzamento del Disimpegno per quanto riguarda la Coesione e della Disorganizzazione per quanto riguarda la Flessibilità. La rappresentazione del legame affettivo sperimentato dagli utenti nella propria famiglia d’origine sembra caratterizzata da aspetti di distacco emotivo, mentre nell’area della gestione delle regole relazionali e dei ruoli emerge una percezione di rigidità e di disorganizzazione.
In questo lavoro viene presentato il mondo delle persone senza dimora, dal punto di vista statistico, teorico e tipologico utilizzati per spiegare questo fenomeno. Viene quindi illustrato il lavoro di ricerca, attuato tramite il FACES III, per indagare il ricordo che un gruppo di persone senza fissa dimora aveva della propria famiglia d’origine, soprattutto nelle caratteristiche di coesione e flessibilità. Sono state descritte, infine, tre tipologie familiari che sembrano emergere dai racconti e dagli elementi ricorrenti nelle biografie familiari.
Nella storia la differenza di gender e di sex si è sempre accompagnata da una marcata asimmetria di potere a favore dell’uomo. Solamente negli ultimi decenni sono cresciuti movimenti emancipativi diffusi delle donne rivolti allo sviluppo di una cultura della parità dei sessi. Anche il campo della terapia famiglia è stato attraversato da questi movimenti e la critica femminista ha preso corpo nello sviluppo di una terapia familiare orientata al gender (gender sensitive). La famiglia rappresenta uno dei luoghi dove maggiormente la differenza di gender e sex pesa e queste differenze rappresentano una delle chiavi di volta per lo sviluppo dell’identità. Uno sguardo complessivo alle differenze di gender e di sex presenti nella società contemporanea lascia pensare che possa svilupparsi una cultura relazionale dell’interdipendenza fra gender e sex.
Tossicodipendenza e relazioni familiari: uno studio con il FACES III - Beginning from the data found in literature we have wanted to appraise on the field the family operation of families with a member addict. In the search we have administered the FACES III, in a champion constituted by 24 nucleuses considering the patients that a dependence trouble introduces from substances in remission. From the results we have found that the families are altogether perceived as separate and rigid and that they would like to stir toward levels of greater emotional intimacy and fluidity of the rules. Particularly the area of the flexibility introduces more criticism in comparison to that of the cohesion, while we are finding that the representation of the patient introduces a vision more disfunzionales of the family in comparison to the other members. From these comparisons we have hypothesized therefore the possible orientation of the clinical interventions that he/she should consider as priority objective rules and roles.
The resilience, the ability to withstand and rebound from adversity, is a concept that in the last years is playing an important role in the study of family processes. In this paper, families that include a member with a severe psychopathology like schizophrenia and show a good functioning have been compared with normal ones. Some characteristics of families with a schizophrenic member who affected positively the course of that disorder were found surprisingly similar to the ones of normal families that show more healthy processes. The study of these analogies could help to better understand the family functioning, to evaluate the weight of the family in the course of psychiatric disorders and medical diseases, and to plan effective treatments.
In questo lavoro si approfondiscono i legami fra salute e modelli di funzionamento familiare. Viene descritto il California Health Family Project e vengono formulate diverse considerazioni sugli aspetti salienti della ricerca. Nella ricerca le variabili che hanno mostrato un’associazione più significativa con la salute appartengono alle aree Visione del Mondo, Gestione delle Emozioni e Struttura/Organizzazione familiare, mentre non si trovano associazioni con l’area del Problem-Solving. L’insieme di questi elementi rafforza la validità di una analisi familiare multidimensionale e l’uso di modalità diverse nel raccogliere i dati. Nella ricerca non si è trovata una costellazione familiare specifica legata alla salute, ma si sono rilevate marcate differenze fra uomini e donne e le aree Visione del Mondo e Gestione delle Emozioni si sono mostrate dimensioni della vita familiare più importanti rispetto a quelle della Struttura/Organizzazione e del Problem-Solving. Un ulteriore passo della ricerca è stata la delimitazione di una tipologia familiare. Le famiglie bilanciate e tradizionali sembrano produrre maggiore salute rispetto a quelle in tensione emotiva e a quelle sconnesse. In futuro lo studio sui fattori presenti nella famiglia che migliorano la salute potrebbe nascere dall'applicazione di questo modello verso famiglie con problemi, al fine di evidenziare quali delle caratteristiche messe in evidenza in questo studio permangono e quali altre possano emergere quando la famiglia si trova in situazioni problematiche.
La formazione dell'identità secondo diversi orientamenti clinici e in differenti contesti
cod. 1249.1.11