LIBRI DI UGO SAVARDI

La ricerca ha estratto dal catalogo 28 titoli

Ivana Bianchi, Ugo Savardi, P. Tacchella

Fuzzy logic: un'applicazione nella fenomenologia sperimentale della contrarietà

DiPAV - QUADERNI

Fascicolo: 6 / 2003

The purpose of this article is primarily methodological, aimed at develop-ing suitable methodologies for analyzing the perceptual structure of opposi-tion. The phenomenological internal structures of 37 opposite spatial di-mensions are discussed, based on data collected in two different experi-mental tasks. The data have been previously discussed in terms of non-fuzzy logic (Savardi, & Bianchi, 2000). This paper explores the potential applications of a fuzzy model for reanalyzing the data. The fuzzy struc-tures for the 37 spatial dimensions, which resulted from an indirect method of obtaining membership functions, are presented and discussed.

Ivana Bianchi, Ugo Savardi, Giacomino Cattazzo

Percezione e localizzazione della contrarietà in musica

DiPAV - QUADERNI

Fascicolo: 4 / 2002

Our goal was to verify the hypothesis that musical excerpts are perceptu-ally structured within dimensions of opposite properties. Participants, 9 expert musicians, were asked to complete three tasks when listening to 8 short sections of jazz music. In the first task, participants were asked to inter-observatively define a list of opposite dimensions, which they judged sufficient to form a complete description of the events they were listening to. In the second task participants were asked to choose, within the list set in the first task, which dimensions they clearly recognized in each of the 8 musical sections. In the third task participants were asked to indicate when one property changed into the opposite by drawing a marker in the musical sheet, for each of the previous recognized dimensions. Results confirmed the possibility to state the direct organization within structures of opposi-tion of the perceived identity of musical excerpts.

Ivana Bianchi, Ugo Savardi

The visual structure of even and odd: perceptual origin of their opposition

DiPAV - QUADERNI

Fascicolo: 2 / 2001

The visual structure of even and odd: perceptual origin of their opposition (di Ivana Bianchi, Ugo Savardi) - ABSTRACT: La ricerca ha studiato il ruolo dei fattori percettivi nella definizione pitagorica di pari e dispari come numeri opposti. Lo scopo era indagare se questa opposizione si basa su precise proprietà visive dei numeri-figura usati dai pitagorici (gli gnomoni). Le 10 coppie di opposti indicate dai Pitagorici e riportate da Aristotele (Metafisica A5, 985b, 22) sono state usate come scale di un differenziale semantico. Alla ricerca hanno partecipato 66 studenti universitari. Tre variabili sono state studiate entro i soggetti: le parole "pari" e "dispari"; matrici di punti rettangolare e quadrata, rappresentazione dei numeri pitagorici quadrati e rettangoli; margini rettangolare e quadrato, rappresentazioni dei due segmenti ortogonali componenti lo gnomone. I risultati dimostrano che la descrizione semantica delle parole "pari" e "dispari", entro le 10 coppie, risulta effettivamente opposta, ma invertita rispetto a quella prevista dai Pitagorici (pari è polarizzato verso i poli positivi, dispari verso quelli negativi), confermando l’influenza di fattori culturali. Quando la descrizione è basata sulle strutture visive, l’opposizione risulta visibile solo nei margini gnomonici e non con le matrici di punti. Si sostiene che questo risultato supporta sperimentalmente l’ipotesi (Zellini, 1996) che l’origine del numero sia nell’idea greca di rapporto inteso come diastema (rapporto tra lunghezze) più che nell’idea di rapporto comelogos (rapporto tra quantità discrete).

Ugo Savardi, Ivana Bianchi

La percezione della forma dei gesti identici e contrari

DiPAV - QUADERNI

Fascicolo: 1 / 2001

La ricerca intende verificare il contributo che può derivare alla comprensione delle risposte prodotte in compiti di imitazione e contrarizzazione da una analisi dei gesti trattati come configurazioni percettive. I due esperimenti hanno coinvolto soggetti di 6-8 anni. I risultati hanno evidenziato, in entrambi i compiti, l’inadeguatezza dell’ipotesi che la forma del gesto sia ancorata esclusivamente allo schema corporeo (egospazio), ipotesi tradizionalmente assunta dalla testistica diagnostica. Si conferma l’ipotesi che la forma dei gesti contenga riferimenti anche allo spazio ambientale (esospazio) e allo spazio definito dalla relazione sperimentatore-soggetto (spazio di relazione). Le ricerche hanno messo in luce che le soluzioni di imitazione prodotte sono determinate dalle differenti gestalt spaziali e hanno offerto un primo contributo all’analisi sperimentale, sin qui non indagata, delle caratteristiche percettive dei gesti contrari.