LIBRI DI ELEONORA COSTANTINI

Questo contributo si pone l’obiettivo di analizzare i modi in cui le Regioni gestiscono il cambiamento, attraverso quali modelli di governance e con quali esiti trasformativi. Per farlo, si è scelto di utilizzare gli atti amministrativi con cui gli enti dispongono la messa in opera delle proprie politiche. Il contesto di analisi è quello della Regione Emilia-Romagna in cui, nel 2015, ha preso avvio un processo di ripensamento «sistemico» (Bianchi, 2018) delle politiche di formazione professionale, culminato - nel 2018 - con l’individuazione dell’Infrastruttura formativa ER-Educazione e Ricerca come uno dei driver principali dello sviluppo locale. L’approccio teorico e la metodologia adottati sono approfonditi nel secondo e terzo paragrafo. Il quarto propone una ricostruzione storica delle politiche regionali in tema di formazione professionale in Emilia-Romagna, come contesto entro cui le trasformazioni analizzate hanno preso corpo. Nel quinto paragrafo vengono restituiti i principali risultati dell’analisi condotta sugli atti amministrativi che trovano sistematizzazione nelle conclusioni.

Eleonora Costantini

InVisibile: intervento sociale nel mondo della prostituzione indoor

Dieci anni di innovazione sociale in Emilia-Romagna

Il progetto inVisibile è attivo da oltre dieci anni in Emilia-Romagna e propone interventi innovativi di tutela socio-sanitaria a persone coinvolte nella prostituzione esercitata in luoghi chiusi. Le riflessioni emerse sono confluite in questo volume che si pone un duplice obiettivo: da una parte, raccontare in modo analitico un concreto intervento di politica sociale, da cui altri professionisti o decisori politici possono trarre ispirazione; dall’altra, proporre una riflessione teorica sui processi di implementazione di una politica territoriale.

cod. 11820.33

Sonia Bertolini, Camilla Borgna

Il lavoro cambia e i giovani che fanno?

Tra struttura, aspirazioni e percezioni

Questo volume nasce dall’esigenza di superare letture parziali e iperspecializzate sui temi del mercato del lavoro, delle professioni e dell’istruzione. Prendendo le mosse da due sessioni della conferenza annuale della Società Italiana di Sociologia Economica (Torino 2020), il volume si propone di mettere in dialogo ricerche accademiche e analisi degli operatori del territorio e stakeholders su due ordini di tematiche: da un lato, le trasformazioni strutturali del lavoro e delle professioni e, dall’altro, le percezioni, le aspettative e le strategie messe in campo dai giovani che si trovano a fronteggiare tali mutamenti.

cod. 11137.5

La scommessa di questo lavoro è di indagare come il sistema locale dei servizi sociali abbia reagito all’impatto dei flussi migratori, in un contesto regionale come l’Emilia-Romagna, descrivendo le principali dimensioni intorno alle quali si sono articolati i processi organizzativi nei nove comuni capoluogo. Come cioè sia avve-nuta l’integrazione tra i servizi specialistici rivolti a cittadini stranieri e il sistema dei servizi sociali generalisti. A seguito della riorganizzazione del welfare nazionale, infatti, i modi in cui i servizi si organizzano a livello territoriale è l’esito di due pro-cessi convergenti: l’integrazione tra le politiche rilevanti per il benessere dei cittadi-ni e il coordinamento dalla pluralità di attori - istituzionali e non - coinvolti o coin-volgibili nella governance di queste politiche. L’indagine copre il periodo della pro-grammazione sociale che va dal 2007 al 2017 e utilizza una base dati composta da interviste semi-strutturate a funzionari comunali e regionali (11) oltre che dai documenti amministrativi di natura progettuale e finanziaria, prodotti nell’ambito dei Paini di Zona. L’elaborazione è stata condotta utilizzando una Cluster Analy-sis sulla base di variabili ottenute attraverso la tecnica della Principal Component Analysis.

La legittimazione del welfare-mix riconosce al "contratto" (nelle sue diverse configurazioni) il ruolo di intermediario nella messa in opera delle politiche, separando in qualche modo lo spazio del coordinamento da quello della gestione ma ponendo, allo stesso tempo, indubbie sfide di cooperazione tra le parti: la Pubblica Amministrazione che programma e coordina i servizi di cui mantiene la responsabilità, il Terzo Settore che sempre più spesso li gestisce e l’utenza finale, portatrice del bisogno.Il contratto definisce non solo i termini di uno scambio, ma anche uno spazio formalizzato all’interno del quale si va informando la relazione tra più soggetti. Questa relazione ha una dimensione processuale, si sviluppa nel tempo e retroagisce sui soggetti coinvolti, anche a livello organizzativo: sui processi decisionali, sui flussi informativi ma anche sulla pre-ordinabilità delle azioni e sulla discrezionalità dei lavoratori impiegati nell’esercizio delle proprie attività. Queste dinamiche emergono con evidenza quando l’oggetto del contratto è un servizio a rilevanza pubblica - di cui la Pubblica Amministrazione detiene cioè la responsabilità dell’erogazione - come i servizi sociali. Il dispositivo di governo (appalto, co-progettazione, convenzione), utilizzato per regolare questa relazione, acquisisce dunque un particolare interesse per l’indagine, soprattutto nelle sue conseguenze operative.La proposta si focalizza sull’analisi micro-organizzativa di "Punto d’Accordo", centro per la mediazione dei conflitti del Comune di Modena gestito dalla Cooperativa Mediando. Partendo dal capitolato di appalto, che definisce la cornice normativa dello scambio, si procede all’analisi dell’organizzazione del lavoro rispetto a diverse dimensioni: discrezionalità e pre-ordinabilità delle azioni, autonomia decisionale, coordinamento. Si ripercorrono le scelte organizzative e i dispositivi messi in campo da ciascuno dei due contraenti, attraverso interviste ai lavoratori, in base al ruolo ricoperto nell’organizzazione e si enucleano i principali punti critici nell’erogazione. La stessa natura del servizio - mediazione sociale e di comunità - pone interessanti interrogativi sulla standardizzazione e sulla natura pubblica delle attività oltre che sul valore della co-costruzione dell’intervento tra Pubblica Amministrazione, Gestore Terzo e cittadinanza.Il caso studio, circoscritto nelle dimensioni, rappresenta un esempio di come sia necessario riconfigurare ruoli e processi nelle prestazioni ad alto impatto sociale e pubblico, ponendo interrogativi generalizzabili a un livello più macro. Al centro c’è il ruolo degli operatori - tanto della Pubblica Amministrazione quanto della Cooperativa - e l’esperienza condivisa all’interno di una "istituzione ibrida".

Eleonora Costantini, Enrico Giovannetti, Giovanni Solinas

L’infrastruttura formativa come dispositivo di sviluppo locale: le politiche della Regione Emilia-Romagna e la risposta delle imprese

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 156 / 2020

Gli autori intendono esplorare il ruolo delle politiche pubbliche della Regione Emilia-Romagna in tema di sviluppo locale e formazione professionale, come queste si propongano di incidere sulla natura delle relazioni e sui modelli di comportamento delle istituzioni e dei soggetti economici privati (le imprese ma anche gli enti di formazione). In particolare, si indagheranno gli strumenti di politica che mirano ad intensificare la rete dei rapporti istituzionali e aumentare la propensione all’azione collettiva, promuovendo una nuova definizione della formazione come leva di sviluppo. Allo stesso tempo si proporranno – in modo dialogico - alcune riflessioni sui processi avviati all’interno del tessuto imprenditoriale manifatturiero. La metodologia utilizzata è di natura qualitativa: da una parte, l’analisi della documentazione amministrativa prodotta dalla Regione Emilia-Romagna sarà integrata con interviste ai dirigenti del Servizio Formazione; dall’altra, vengono utilizzate interviste in profondità a responsabili del personale o amministratori delegati di imprese manifatturiere, presenti sul territorio regionale, ad alta vocazione innovativa.

Il presente contributo ha un obiettivo principale: delineare una metodologia di ricerca valutativa delle politiche di assistenza sociale in grado di coglierne la dimensione processuale, come occasione di apprendimento continuo in termini di policy making. Da un punto di vista teorico, la valutazione di processo è quel tipo di valutazione che affronta l’aspetto procedurale di un intervento e mira ad analizzare le relazioni e la gestione dei ruoli tra i soggetti coinvolti, il modo in cui vengono raggiunti i destinatari, le procedure di partecipazione adottate, i fattori di successo e gli ostacoli incontrati nell’implementazione. L’impatto dei fenomeni migratori sui servizi è stato utilizzato come caso studio poiché rappresenta un fattore esterno con cui il sistema italiano si è dovuto confrontare negli ultimi venticinque anni.

Negli ultimi dieci anni il mercato della prostituzione ha subìto costanti mutamenti, alcuni dei quali particolarmente complessi da indagare a causa delle sempre più frequenti strategie di mascheramento della vendita di sesso e del conseguente sfruttamento, in appartamenti o in locali di intrattenimento, soprattutto della componente migrante. L’analisi - utilizzando i principali concetti della sociologia dalle migrazioni - si propone di ripercorrere queste trasformazioni a partire dai concetti di mobilità e visibilità, utilizzando i dati e le informazioni provenienti da due ricerche realizzate negli anni 2003-2005 e 2007-2008, sul territorio della regione Emilia Romagna. Oggi la prostituzione si presenta come un mercato altamente differenziato al proprio interno, con almeno tre segmenti prevalenti, funzionalmente interrelati tra loro: quello della strada, quello degli appartamenti e quello dei locali. Riguardo alle soggettività coinvolte la componente migrante rappresenta ancora quella più significativa, sia in termini di genere femminile che transessuale. L'esercizio della prostituzione in luoghi chiusi, inoltre, ha favorito la trasformazione e la proliferazione delle reti di supporto necessarie al buon funzionamento del mercato: la prostituzione in appartamento, ad esempio, richiede agenzie e intermediari immobiliari, figure di protezione e/o controllo, o agenzie sovra-locali in grado di gestire spostamenti di lavoro tra città diverse. I locali, d’altra parte, si stanno evolvendo verso forme sempre più simili a pub o birrerie, discoteche o disco-pub, in cui si accede prevalentemente per bere, ascoltare musica e in cui si può assistere agli spettacoli delle intrattenitrici. In un mercato con queste nuove caratteristiche, la prostituzione rappresenta oggi per la componente migrante un lavoro redditizio che permette una certa mobilità sociale anche in patria; da qui l’idea di realizzare percorsi migratori ripetuti nel tempo, il cui obiettivo è l’accumulo di risorse economiche in tempi rapidi. Il meccanismo del debito contratto per il viaggio e per il supporto logistico una volta a destinazione, rende tuttavia l’esercizio della prostituzione una risorsa logorante, ossia una risorsa che nel lungo periodo può imbrigliare il percorso migratorio verso il basso. Le principali ragioni che connotano in questo senso l’esercizio sono la sempre forte concorrenza verso il basso che si registra nel mercato; l’investimento individuale richiesto in termini di risorse economiche e fisiche; la pericolosità dell’esercizio che si lega alla natura deviante del mercato; infine, la raggiunta competenza e specializzazione delle reti criminali nelle molte attività che l’esercizio in appartamento e nei locali richiedono