LIBRI DI FABRIZIO LA MANNA

Salvatore Adorno, Luigi Ambrosi

Pensare storicamente

Didattica, laboratori, manuali

Frutto del confronto tra studiosi e insegnanti promosso dalla Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea) su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con università, enti di ricerca e società storiche, il volume affronta le pratiche attive d’insegnamento della storia attraverso una riflessione a più voci che assegna un valore strategico alla disciplina nel processo educativo scolastico.

cod. 1792.269

Fabrizio La Manna

Paradigmi antropologici e processo unitario: la Sicilia nella pubblicistica e nelle inchieste

ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE

Fascicolo: 1 / 2022

Il percorso di integrazione nazionale successivo all’unificazione politica procedette con grande difficoltà, inoltre, le notevoli differenze interne e le condizioni di estremo disagio di alcuni territori destarono una crescente preoccupazione, alimentando un ampio dibattito non di rado condizionato da un evidente pregiudizio antimeridionale. Ciò favorì la diffusione una vasta letteratura pseudoscientifica influenzata dalle teorie della Scuola positiva di diritto criminale, che riconduceva le straordinarie condizioni del Mezzogiorno a una differenza etnica oppure a un regresso antropologico, sottovalutando le cause socio-economiche. In questo contesto, anche le principali inchieste ufficiali sulla Sicilia accolsero alcune suggestioni che facevano riferimento a una presunta alterità antropologica.

Il saggio analizza le interpretazioni di Colajanni sui problemi della Sicilia all’indomani dei Fasci. In particolare, la realtà che gravitava attorno all’industria dello zolfo veniva assunta dall’intellettuale come una sorta di termometro in grado di ravvisare le gravi condizioni di un corpo febbricitante e soggetto a convulsioni. Questa scelta aveva alla sua base una duplice motivazione: non si trattava solamente della dimensione che Colajanni meglio conosceva, ma era anche quella che conteneva tutti quegli elementi problematici e irrisolti che continuavano a fare della Sicilia un’osservata speciale.

Fabrizio La Manna

Napoleone Colajanni e la «razza maledetta». La Sicilia dello zolfo tra pregiudizio antropologico ed emergenza sociale

ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE

Fascicolo: 1 / 2021

Il saggio si concentra sulla complessa figura di Napoleone Colajanni, politico impegnato ma anche attento studioso di scienze sociali. In seguito alla repressione del movimento dei Fasci dei lavoratori, Colajanni si mobilitò per confutare un’ampia pubblicistica che attribuiva alle popolazioni del Mezzogiorno caratteri antropologici speciali. In questo dibattito, Colajanni intervenne anche a rettificare una rappresentazione della Sicilia interna, dove i carusi venivano impiegati nelle numerose miniere di zolfo, che amplificava l’impatto del lavoro sulle loro condizioni fisiche e insisteva su una presunta degenerazione della razza.

Il saggio si sofferma su un elemento essenziale per il consolidamento della rivoluzione scoppiata il 12 gennaio 1848 a Palermo, ossia sull’intervento delle squadre. L’autore si serve della memorialistica prodotta dopo il fallimento della rivoluzione al fine di verificare quale fu il giudizio complessivo e comprendere il reale impatto di queste formazioni. Quello che emerge è uno scenario frammentato e non privo di ambiguità, in quanto i principali memorialisti ricoprirono importanti ruoli istituzionali. Il sodalizio tra delinquenza comune e opposizione politica si rivelò fondamentale per l’affermazione della rivoluzione, ma fu deleterio per lo stato dell’ordine pubblico. In fatti, il tentativo di smobilitazione delle squadre fu di difficile esecuzione, e nel caso di reimpiego dei membri all’interno dei corpi deputati al mantenimento della pubblica sicurezza si ebbero ulteriori e ancora più gravi problemi.

Fabrizio La Manna

Spazio urbano e gerarchie territoriali.

L'amministrazione locale nella Sicilia borbonica tra riforme e rivoluzioni

Attraverso l’analisi delle dinamiche inerenti al governo del territorio e dei poteri periferici che concretamente lo esercitavano, il volume intende chiarire quali meccanismi abbiano agito all’interno della dimensione municipale nella Sicilia borbonica nel trentennio che va dalla riforma dell’amministrazione civile del 1817 allo scoppio della rivoluzione del ’48.

cod. 1573.464

Fabrizio La Manna

Dal Comune allo Stato. Genealogia del municipalismo crispino

ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE

Fascicolo: 1 / 2018

L’interesse di Crispi per le problematiche dell’amministrazione locale ha radici profonde, legate alla tradizione familiare, agli studi giuridici e alla professione legale. Attraverso l’analisi delle principali tappe della formazione e dell’esperienza politica di Crispi nel periodo preunitario emergono in particolare due elementi: la grande perizia tecnica del politico già negli anni degli studi giuridici; la continuità che lega le diverse fasi della lunga vita politica dello statista siciliano. Il ’48 è un momento decisivo nella biografia di Crispi, quando viene eletto deputato di Ribera nel General Parlamento. Ma saranno ancora più importanti gli anni dell’emigrazione politica: la riflessione sui motivi del fallimento della rivoluzione sarà determinante nell’orientare le scelte successive.