LIBRI DI FRANCESCO MANCINI

La ricerca ha estratto dal catalogo 26 titoli

Maria Marino

Autismo e psicoterapia in età adulta

Modelli e strategie di intervento cooperativo e focalizzato sulla consapevolezza

Questo libro è un manuale teorico-pratico per il lavoro in psicoterapia con persone adulte nello spettro autistico. Il testo guida il terapeuta e il paziente attraverso varie fasi: la conoscenza della neurodivergenza; la possibilità di individuare le proprie caratteristiche all’interno dello spettro; la costruzione di uno schema del proprio funzionamento mentale; la formulazione e l’utilizzo di strategie di auto-regolazione e monitoraggio.

cod. 1250.356

Francesca Mancini, Paola Spera

Io non (me ne) lavo le mani!

Vivere con una persona con il Disturbo Ossessivo Compulsivo

“Io non (me ne) lavo la mani!” è un gioco di parole che esprime perfettamente il dilemma dei familiari delle persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo. Il libro accompagna il lettore a capire che può aiutare il proprio caro (quindi non lavarsene le mani), senza cedere ai ricatti del DOC (lavarsi le mani), ma scegliendo una nuova modalità che renderà migliori i rapporti familiari e darà un importante contributo alla lotta contro il disturbo.

cod. 1414.25

Loredana Pagliarani, Franco Baldini

Il trattamento nella dipendenza da cocaina

Protocollo d'intervento cognitivo comportamentale ambulatoriale per operatori

Il volume propone agli operatori che si occupano di dipendenza da cocaina un innovativo protocollo di intervento ambulatoriale, ad orientamento cognitivo-comportamentale. Dopo aver trattato la cocaina nei suoi aspetti sociali, farmacologici e di ricerca, il testo descrive i moduli di trattamento del protocollo: l’assessment psicodiagnostico e psichiatrico; l’intervento di psicoterapia individuale; il biofeedback; l’intervento psicoeducazionale di gruppo; l’intervento psicoeducativo e di sostegno alle famiglie.

cod. 1305.134

Antonella Rainone, Francesco Mancini

La mente depressa

Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva

Questo manuale, scritto da professionisti che da vent’anni collaborano allo studio dei disturbi depressivi, ha un duplice obiettivo: descrivere la psicoterapia cognitiva dell’acuzie depressiva e della ricorrenza, dall’approccio standard CBT sviluppato da Beck agli sviluppi più recenti; presentare un modello cognitivista di comprensione del disturbo e della sua cura, basato su rappresentazioni e scopi perseguiti dalla persona.

cod. 1240.1.70

Rossana Otera, Bianca Aragona, Giuliana Figoli, Lorena Montesano, Silvia Pucci, Francesco Mancini, Barbara Basile

Efficacia dell’Imagery Rescripting nel ridurre le convinzioni disfunzionali: uno studio pilota

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 49 / 2021

L’Imagery Rescripting (IR) è una tecnica emotivo-esperienziale, particolarmente applicata nella Schema Therapy, che collega problematiche affettive attuali a memorie infantili dolorose, ri-scrivendo, tramite l’appagamento di bisogni emotivi frustrati nel passato, il loro contenuto doloroso. Diversi studi evidenziano che a seguito dell’applicazione dell’IR in popolazioni cliniche si osserva anche una riduzione dell’intensità delle convinzioni nucleari disfunzionali associate al ricordo traumatico. Scopo dell’attuale ricerca è indagare l’efficacia dell’IR nel ridurre l’intensità di alcune delle principali convinzioni nucleari disfunzionali in un campione non-clinico. Quarantatré psicologi specializzandi in psicoterapia hanno indicato l’intensità con cui si identificavano in venti credenze negative. Quindi, una parte del campione è stata sottoposta a una sessione di IR, mentre l’altra metà rientrava nella condizione di controllo, senza IR. A distanza di uno (t1) e 40 giorni (t2) sono state raccolte ulteriori misurazioni circa l’intensità delle loro credenze. I risultati mostrano una riduzione significativa dell’intensità di metà delle convinzioni nucleari disfunzionali misurate, in t1 e in t2, nel gruppo sottoposto ad IR, a differenza del gruppo di controllo. È emerso, inoltre, un effetto di interazione significativo (gruppo × tempo) per alcune credenze specifiche. I dati evidenziano come l’IR riduca, a breve e a lungo termine, l’intensità di convinzioni nucleari disfunzionali in una popolazione non clinica.

Francesco Mancini, Guyonne Rogier

Le linee guida per il trattamento psicologico del disturbo da attacchi di panico e del disturbo d’ansia generalizzata: una panoramica

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 48 / 2021

Il disturbo d’ansia generalizzata e il disturbo da sttacchi dipanico sono due condizioni psicopatologiche che comportano spesso una notevole sofferenza soggettiva per chi ne è affetto nonché una significativa compromissione del funzionamento. La necessità di prendere in carico questi disturbi ha portato numerosi professionisti della salute mentale a sviluppare e/o perfezionare interventi efficaci. Di pari passo, la comunità scientifica si è impegnata nel testare empiricamente l’efficacia assoluta e relativa della maggior parte di questi interventi.Tuttavia, il clinico interessato all’argomento si trova facilmente disorientato in ragione della vastità e della complessità della letteratura specializzata sull’argomento. Ciò potrebbe essere considerato uno dei motivi che ha guidato lo sforzo di alcuni enti volto a sviluppare linee guida relative alla presa in carico dei pazienti affetti da questi due disturbi. Sebbene lo scopo di questi documenti non sia quello di sancire dogmaticamente uno standard della pratica clinica, costituiscono un materiale prezioso in grado di aiutare il clinico e il paziente a prendere decisioni informate. In questo contributo, viene fornito un riassunto delle linee guida sviluppate dal National Institute for Health and Clinical Excellence e dall’American Psychiatric Association. In seguito, vengono riassunti alcuni lavori ritenuti particolarmente rilevanti – rassegne sistematiche e meta-analisi – in modo da familiarizzare il lettore con laletteratura specializzata sull’argomento.

Paola Spera, Francesco Mancini

Affrontare il disturbo ossessivo compulsivo

Quaderno di lavoro

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo nasconde molte insidie, tanto che può mettere in difficoltà sia i terapeuti alle prime armi sia quelli più esperti. E può capitare che chi soffre di questo disturbo possa non ricevere un trattamento adeguato. Il volume è uno strumento (un quaderno di lavoro) che vuole supportare nel trattamento sia il terapeuta sia chi soffre di questo tipo di disturbo (e i suoi familiari).

cod. 1414.16

Francesco Mancini

Le linee guida per il trattamento psicologico del disturbo ossessivo-compulsivo: una panoramica

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 47 / 2020

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione fortemente invalidante che tende a manifestarsi con un decorso cronico. Ad oggi, esiste una molteplicità di interventi volti a trattare questo disturbo. La vastità della letteratura e la difficoltà del clinico ad orientarsi in essa ha spinto diversi enti a sviluppare delle linee guida relative al trattamento del DOC. Sebbene lo scopo delle linee guida non sia quello di sancire uno standard della pratica clinica, costituiscono un materiale prezioso in grado di aiutare il clinico e il paziente a prendere decisioni informate. In questo contributo, viene fornito un riassunto delle linee guida sviluppate dal National Institute for Health and Clinical Excellence e dall’American PsychiatricAssociation nonché una breve panoramica del processo di sviluppo delle stesse. In seguito, vengono riassunti alcuni lavori di rilievo - rassegne sistematiche e meta-analisi - che hanno a volte guidato il processo di formulazione delle raccomandazioni contenute nelle linee guida illustrate.

Mariapina Accardo, Roberto Lorenzini

Pestare i piedi all'anima

L’offesa nelle relazioni significative

Il tema del perdono ha già un’ampia bibliografia. Questo volume lo affronta da un punto di vista nuovo: ciò che il perdono dovrebbe sanare, ovvero il concetto di offesa. L’offesa viene qui intesa come un danno morale, come un’invalidazione, come un danno all’integrità psicofisica e alla dignità della persona, come una ferita dolorosa. L’offesa è al bivio tra perdono e vendetta e gli autori ne descrivono i suoi ingredienti essenziali e le forme che assume nelle diverse relazioni.

cod. 1250.316

Erica Pugliese, Angelo Maria Saliani, Francesco Mancini

Un modello cognitivo delle dipendenze affettive patologiche

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 1 / 2019

Negli ultimi anni le dipendenze affettive come forma di sofferenza psicopatologica hanno raccolto sempre più attenzione, pur non essendo riconosciute fra i sistemi nosografici ufficiali. Il presente articolo ha l’obiettivo di definire il costrutto di dipendenza affettiva, tracciare il profilo del dipendente affettivo tipico in termini di scopi, coping disfunzionali, fattori di mantenimento e introdurre il ruolo del conflitto intrapsichico (esterno, semplice o akrasico) nella spiegazione della sofferenza psicopatologica. Questo lavoro rappresenta il punto di partenza per un progetto più ampio, finalizzato a costruire un protocollo cognitivo-comportamentale per la riduzione della morbilità e degli esiti subiti in termini di disturbi della salute mentale.

Ilaria Martelli Venturi

Trattamento dei disturbi emotivi comuni

Guida pratica per la conduzione di gruppi

Pensato come un vero e proprio manuale, il volume è rivolto ai professionisti della salute mentale che vogliono attivare gruppi, sia in ambito pubblico che privato, con pazienti che presentano disturbi ascrivibili ai cosiddetti “disturbi emotivi comuni”, quali disturbi d’ansia, stati depressivi, attacchi di panico, disturbi del sonno, ossessioni, fobie, disturbi somatoformi, condizioni di disagio esistenziale.

cod. 1250.302

Maria Grazia Foschino Barbaro, Francesco Mancini

Terapia cognitivo-comportamentale del trauma interpersonale infantile

Il libro offre una panoramica sulle attuali conoscenze sul trauma psicologico nei bambini e negli adolescenti e sviluppa una dettagliata disamina della fenomenologia, dei correlati neurobiologici, della nosografia e dei protocolli di terapia cognitivo comportamentale evidence-based per l’età evolutiva.

cod. 1240.1.61

Lorenza Isola, Giuseppe Romano

Psicoterapia cognitiva dell'infanzia e dell'adolescenza

Nuovi sviluppi

Questo manuale propone i contributi di psicoterapeuti che da anni si occupano di psicopatologia infantile e utilizzano l’approccio cognitivo-comportamentale nella formulazione del caso e nella pianificazione dell’intervento.

cod. 1240.1.57

Roberto Lorenzini, Francesco Mancini, Antonio Semerari

Stato dell’arte e nodi di sviluppo della psicoterapia cognitiva

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 42 / 2018

In questo articolo si cerca una risposta alla domanda: quali sono i punti critici che il Cognitivismo Clinico incontra sulla propria strada? I punti critici sono numerosi. Il rapporto della psicoterapia con la psichiatria biologica, a cui è strettamente connessa la relazione fra la mente e il cervello. L’opportunità di ampliare il campo d’azione della psicoterapia a domini diversi dal set clinico tradizionale. L’opportunità di una riflessione critica sulle richieste di terapia per conoscere se stessi e più in generale sul valore terapeutico della auto consapevolezza. I meriti e i demeriti dei protocolli e la supremazia del ragionamento clinico. Come affrontare il complesso problema della nosografia psicopatologica. La necessità di una riflessione critica sulle nuove tecniche terapeutiche, e infine come organizzare la psicoterapia cognitiva al fine di rispondere alla crescente richiesta di benessere psicologico.

Francesco Mancini, Mauro Giacomantonio

I conflitti intrapsichici

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 42 / 2018

I conflitti intrapsichici, tema a lungo trascurato dal cognitivismo clinico, sono un oggetto di studio e riflessione centrale per la comprensione dei processi psicopatologici e della sofferenza umana. Nel presente lavoro, sulla base di una prospettiva finalistica della motivazione umana, vengono distinte tre tipologie di conflitto: a) i conflitti tra stati mentali separati; b) i conflitti all’interno dello stesso contesto mentale; c) i conflitti nel dominio della valutazione. Verranno passati in rassegna i principali processi psicologici di base che possono contribuire alla generazione, al mantenimento dei conflitti, come ad esempio il framing, la distanza psicologica e i contesti mentali. Infine, verranno considerate alcune possibili strategie attraverso cui è possibile promuovere la risoluzione del conflitto intrapsichico con particolare enfasi sui processi di accettazione della perdita.

Teresa Cosentino, Enrico Iuliano, Angelo Saliani, Claudia Perdighe, Francesco Mancini

Bias attentivo verso gli stimoli inerenti la colpa nel disturbo ossessivo-compulsivo: un’indagine preliminare

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 41 / 2017

Numerosi studi ed osservazioni cliniche sostengono l’ipotesi che l’attività ossessiva sia finalizzata all’evitamento della possibilità di esser colpevole, esperienza giudicata inaccettabile e intollerabile da tali pazienti. Lo studio qui riportato si colloca in questo filone di ricerca. Partendo dall’evidenza che nella gran parte dei disturbi d’ansia si riscontra un orienta- mento selettivo dell’attenzione verso gli stimoli inerenti la minaccia temuta, ci si aspettava di trovare nei nostri pazienti ossessivi la presenza di un bias attentivo verso gli stimoli inerenti la colpa. Per averne conferma, 16 pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo e 16 soggetti non clinici di controllo sono stati sottoposti ad una versione dello Stroop Test emozionale basato su parole emozionalmente neutre e parole inerenti la colpa. I risultati, seppure preliminari dato l’esiguo numero di soggetti coinvolti nello studio, sembrano indicare che l’attenzione dei pazienti ossessivi è selettivamente orientata verso gli stimoli inerenti la colpa, confermando la sensibilità dei pazienti ossessivi verso tale esperienza. Sono discusse le implicazioni cliniche di tale fenomeno e gli auspicabili sviluppi futuri di tale ricerca.

Barbara Barcaccia, Francesco Mancini, Roberto Baiocco

L’utilizzo della mindfulness con gli adolescenti

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 39 / 2016

Negli ultimi anni l’utilizzo della mindfulness per il trattamento di problemi psicologici in eta evolutiva e andato significativamente incrementando: sia nei disturbi esternalizzanti che nei disturbi internalizzanti puo essere effettivamente utile addestrare i ragazzi a lasciar andare i propri contenuti mentali, siano essi pensieri depressivi, ansiosi, o aggressivi, una volta che sono comparsi alla mente. In particolare la disposizione mindful e correlata con livelli piu bassi di psicopatologia in adolescenza rispetto ai ragazzi che presentano un’alta mindfulness di tratto. Inoltre, vi sono diversi dati incoraggianti per il trattamento di alcuni disturbi mentali anche per questa fascia d’eta. Ciononostante, gli studi finora disponibili rivelano la necessita di adottare metodologie piu rigorose, cosi come l’incremento del numero degli studi, per migliorare la valutazione dell’uso della mindfulness in adolescenza. Per quanto riguarda l’adattamento delle pratiche agli adolescenti, e utile proporre loro una varieta di pratiche diverse, per evitare noia e disimpegno, oltre a porre attenzione all’utilizzo di esercizi "su misura", come l’uso dello smartphone consapevole, o l’ascolto mindful di brani musicali. Anche la durata dei vari esercizi va adattata, riducendo considerevolmente la lunghezza delle pratiche a circa dieci minuti, a seconda della pratica considerata. L’acquisizione di capacita di mindfulness sembra essere una competenza centrale per gli adolescenti, al fine di gestire meglio l’impulsivita, modulare le emozioni, ridurre l’oppositivita a emozioni negative indesiderate, incrementarne l’accettazione, cosi come la capacita di provare emozioni positive. Le pratiche di mindfulness potrebbero costituire un elemento innovativo ed efficace per la gestione e riduzione di sintomatologia esternalizzante e internalizzante in adolescenza.

Andrea Gragnani, Giulia Paradisi, Francesco Mancini

Un modello cognitivo del disturbo di panico e dell’agorafobia. Aspetti psicopatologici e trattamento

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 3 / 2011

Lo scopo di questo articolo risiede nel presentare un perfezionamento del modello cognitivista del disturbo di panico, in particolare quello di Clark, che nonostante abbia conseguito negli anni robuste prove empiriche e cliniche a supporto, considera l’agorafobia esclusivamente come una sottoclasse di evitamenti del disturbo di panico. Il nostro modello si propone di superare i limiti esplicativi del modello classico e prevede la presenza di una specifica classe di sensazioni temute dall’agorafobico, quelle legate all’indebolimento del senso di sé ed una peculiare valutazione catastrofica delle stesse. Essa si manifesta apparentemente sotto forma di timori di morte ed impazzimento, ma sarebbe riconducibile al timore relativo alla perdita di controllo percepita come dissolvimento definitivo e irrecuperabile del senso di sé.

Claudia Perdighe, Francesco Mancini

Il lutto. Dai miti agli interventi di facilitazione dell’accettazione

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 3 / 2010

Lo scopo di questo articolo è porre l’attenzione da un lato su alcuni aspetti del lutto non ancora del tutto condivisi dai terapeuti, benché supportati da ampie evidenze cliniche e sperimentali, dall’altro sugli aspetti critici per l’accettazione o patologizzazione di un evento di perdita. L’articolo si inserisce nel più generale tema dell’accettazione, ovvero del fronteggiamento di una perdita. Il lutto è, infatti, il prototipo delle esperienze di perdita, che implicano un cambiamento permanente e che non possono essere eluse o modificate, ovvero implicano un processo di accettazione.

Aureliano Pacciolla, Francesco Mancini

Cognitivismo esistenziale

Dal significato del sintomo al significato della vita

La psicoterapia a impostazione “esistenziale” ha per oggetto non solo il sintomo, ma anche lo stile di vita che scorre sul delicato binario della libertà e della responsabilità. Questo volume ne presenta l’approccio e l’efficacia clinica.

cod. 1250.159