LIBRI DI GIUSEPPE CLERICO

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Public projects (to be understood as the set of public choices that affect human behavior and the dynamics of the economic system) can result in an immediate and a future stream of benefits or an immediate flow of benefits with costs occurring in the future. The public choice, therefore, raises both the problem of intergenerational relations and the criterion of fairness (distributive justice) that governs them. The problem arises because, given the non-simultaneity of the costs and benefits of a project, discrepancies may arise in treatment between the generations. The time raises a twofold objective: the pursuit of distributive justice in intergenerational and the need to respect the criterion of intergenerational efficiency level. Closely connected to this dual aim is the problem of the discount rate. As a euro today has a value other than a euro available within a few years the monetary values that accrue in different times must be discounted. The opportunity to use the discount rate raises issues of both fairness and efficiency at both intra-and intergenerational level. Different levels of discount rate implies different burden for different generations. A level is appropriate to distinguish between the problems of fairness from the problems of efficiency. The opportunity of using the discount rate is based on two essential elements: the opportunity cost of capital, and the time preference of the subjects which in turn depends on factors such as impatience and uncertainty. The current evaluation of a public project depends on individual willingness to pay for that project. It follows that the discount of this assessment is similar to the discount of monetary values that ripen at different times. The cost-benefit assessment needs using the discount rate, but the use raises, in particular, the problem of intergenerational fairness.

In case of harm to consumers or excessive prices caused by market power a firm can be forced to reduce the price. The main ways in wich this can be implemented are four: fixed cash, per cent discount, fixed monetary discounts, coupons. These remedies are not indifferent in terms both of producer incentives and impact on consumer welfare. The remedies, besides an income effect can also cause a substitution effect. Cash remedy causes only an income effect but has a high transaction cost. Coupons, besides the income effect, cause a substitution effect too. So, in terms of social welfare cash remedy seems preferable to coupons. Discounts can be preferable to cash as they allow transaction cost saving. However, discount remedy, besides the income effect, causes also a substitution effect. Overall, the preference among the different remedies needs an accurate economic assessment of both transaction costs of different remedies and their effects (income and substitution). When the harm evaluation is difficult and the harm variance is high it seems socially preferable a simultaneous use of cash and coupons remedies, allowing the consumer to choose the remedy. The simultaneous use of cash and coupons allows the choice (between the two) by the harmed consumers and makes it easier the equivalent between paid damage by the producer and the customer harm. As a result, the producer has a higher incentive to choose a more efficient level of precaution to reduce harm. Furthemore, the customer’s free choice between cash and coupons allows preference revelation making easier the solution of the problems relative to the transaction costs to evaluate harm.

Giuseppe Clerico

Il valore economico dell'innovazione tecnologica in sanità

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 1 / 2007

In tutti i Paesi, in particolare in quelli dell’area OCSE, nel corso del ventesimo secolo si è avuto un forte incremento dell’aspettativa di vita. A questo risultato ha fornito un contributo determinante l’innovazione tecnologica, in particolare quella farmaceutica. Questo risultato ha favorito un incremento nel benessere sociale in virtù del miglioramento del livello di salute della popolazione con particolare riguardo alla riduzione del tasso di mortalità. L’innovazione tecnologica (I.T.) favorisce a livello individuale la massimizzazione dell’utilità attesa del ciclo vitale. In particolare, l’I.T. favorisce una riduzione del tasso di mortalità e un miglioramento della qualità della vita. In sostanza, l’I.T. genera un aumento dei QALYs (anni di vita ponderati con la qualità della vita). Il miglioramento dello stato di salute favorito dalla I.T. è tanto più grande: quanto più è grande la popolazione interessata; quanto più è grande il reddito medio individuale del ciclo vitale; quanto più è grande il livello di salute esistente; quanto più una parte crescente della popolazione si avvicina all’età in cui cresce la probabilità di dover fronteggiare una malattia (fase dell’invecchiamento). Il miglioramento del livello di salute, in particolare favorito dalla I.T., presenta le caratteristiche della complementarietà. L’aumento dell’aspettativa di vita, indipendentemente dalla fonte, rende la persona più propensa a pagare per un ulteriore incremento del livello di salute. Infatti, il miglioramento del livello di salute stimola la persona a valutare maggiormente la vita residua attesa. I principali risultati del lavoro sono i seguenti. a) La disponibilità individuale a pagare per l’I.T. è positivamente correlata alla ricchezza. b) La maggiore propensione individuale a pagare per la salute non dipende solo dal fatto che la I.T. accresce l’utilità del reddito e del consumo, ma anche dal fatto che la I.T. aumenta l’utilità derivante dal tempo libero (ciò vale in generale per tutti, ma in particolare per le persone anziane ormai fuori dal circuito produttivo). c) I miglioramenti nella aspettativa di vita e nella qualità della vita sono tanto più apprezzati dalle persone quanto più una vita più lunga e di migliore qualità consente il godimento di un maggior consumo (ivi incluso il tempo libero). d) I rendimenti relativi ai miglioramenti nel livello di salute (indipendentemente dalla fonte) sono crescenti. In particolare, una I.T. che accresce il livello di salute contribuisce anche ad accrescere il valore che le persone assegnano ad ulteriori miglioramenti nella salute. e) Una I.T. è tanto più apprezzata dalle persone quanto più è implementata in prossimità dell’età in cui è più verosimile la manifestazione della malattia che la I.T. è in grado di risolvere o attenuare. f) Sussiste una relazione di complementarietà tra i possibili miglioramenti nel livello di salute. g) Parimenti, una I.T. che favorisce la riduzione del tasso di mortalità accresce anche il valore della I.T. che migliora la qualità della vita. h) I miglioramenti nella qualità della vita sono fra loro complementari. i) Il valore sociale corrente di una I.T. dipende dalla quota della popolazione presente e futura cui tale I.T. può essere applicata. La relazione è direttamente proporzionale. l) La propensione individuale a pagare per una data I.T. è tanto più elevata quanto più alta è la concentrazione della popolazione in quella fascia di età prossima al periodo di vita in cui è più verosimile il manifestarsi di una data malattia. A livello sociale l’obiettivo è quello di creare le condizioni che incentivano una crescente I.T. avendo presente che la I.T. non genera solo benefici privati ai diretti fruitori, ma può generare un cospicuo flusso di esternalità positive. L’attribuzione all’innovatore di un brevetto (una sorta di monopolio legale di durata predefinita) o l’assegnazione di un premio pubblico al produttore di I.T. sono due fra i modi principali con cui incentivare l’I.T. e, quindi, risolvere il problema dell’efficienza dinamica. Gli strumenti che incentivano la ricerca influenzano in modo sensibile la distribuzione del surplus sociale (surplus del consumatore + surplus del produttore). In generale, si sostiene che una data I.T. è economicamente vantaggiosa ed efficiente se tale I.T. massimizza il benessere (surplus) del consumatore. Un simile approccio, però, se da un lato garantisce l’efficienza statica, non necessariamente garantisce anche quella dinamica. In assenza di esternalità, quindi, l’efficienza dinamica comporta una maggiore redistribuzione del surplus sociale a favore del produttore. Il problema si complica ulteriormente in presenza di esternalità. In tal caso, infatti, l’incentivo alla ricerca e la remunerazione dell’I.T. non può fare riferimento solamente al surplus del consumatore e del produttore, ma deve tenere conto anche del flusso delle esternalità.

Giuseppe Clerico

Organizzazione burocratica e remunerazione degli agenti

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 1 / 2004

Coase ha mostrato che in presenza di costi di transazione positivi e di asimmetria informativa l’impresa (ossia un’organizzazione) inevitabilmente diventa un’alternativa al mercato in quanto comporta costi di transazione relativamente inferiori. All’interno dell’impresa, tuttavia, si ripropongono i fenomeni che rendono problematico il ricorso al mercato: in particolare, i costi di controllo e di reperimento dell’informazione e l’asimmetria informativa complicano la relazione principale-agente. La performance dell’impresa dipende, in particolare, dato lo stato del mondo, dallo sforzo dell’agente. La correlazione fra remunerazione e output non sempre è fattibile per due essenziali ragioni: assegna un rischio eccessivo all’agente; non sempre garantisce un’adeguata qualità del prodotto. Lo sforzo dell’agente non è facilmente osservabile e misurabile. Con uno sforzo osservabile e misurabile la remunerazione dell’agente sarebbe positivamente correlata allo sforzo. A una simile correlazione ostano, in aggiunta alle difficoltà di osservazione, misurazione e verifica, l’avversione al rischio dell’agente e il fenomeno del multitasking. Tuttavia, il principale non è disposto a rinunciare tout court alla variabilità della remunerazione come strumento per incentivare lo sforzo dell’agente. La variabilità della remunerazione da un lato premia gli agenti più capaci, ma dall’altro lato può creare all’interno dell’organizzazione tensioni e contrasti fra gli agenti tale da minare la performance dell’organizzazione stessa. La variabilità della remunerazione può, tuttavia, anche essere un modo per compensare gli agenti che dispongono di maggiori informazioni sui progetti più redditizi per l’organizzazione. Le difficoltà di ricorrere ad un sistema incentivante possono, almeno in parte, essere compensate dalle norme sociali di gruppo che emergono e si consolidano all’interno dell’organizzazione. Le norme sociali influenzano il comportamento e il livello di sforzo degli agenti. Quando tali norme sono in grado di accrescere fortemente lo sforzo degli agenti la remunerazione degli agenti può essere più egualitaria, soprattutto in presenza di agenti avversi al rischio. Tuttavia, anche in presenza di norme sociali di gruppo idonee ad accrescere lo sforzo degli agenti, il principale sceglie di continuare a mantenere in vigore meccanismi incentivanti. La promozione è uno di questi. Anche la promozione, però, pone dei problemi soprattutto in quanto non vi è garanzia che un agente capace in una mansione lo sia altrettanto nella nuova mansione. Il problema sorge soprattutto per il fatto che accanto ad una componente permanente di abilità individuale sussiste una componente transitoria avente natura idiosincratica dipendente dalle specificità della mansione stessa. La promozione, però, in quanto crea tensioni e contrasti fra gli agenti in competizione fra loro può contribuire a ridurre la collaborazione (accrescendo il costo del coordinamento) fra gli agenti con riflessi negativi sulla performance dell’organizzazione. Infine, abbiamo analizzato un altro strumento utile per accrescere la performance dell’organizzazione: la burocrazia, da intendersi come l’insieme delle norme e delle procedure mirate a governare le azioni degli agenti. La burocrazia consente la raccolta di informazioni sul comportamento degli agenti ed ha l’obiettivo di ridurre il moral hazard degli stessi. Un’organizzazione molto burocratizzata trasferisce informazioni anche ai proprietari dell’impresa rendendo meno indispensabile il ruolo dei manager ai vertici della gerarchia. Più l’organizzazione è burocratizzata più, ceteris paribus, diminuisce il potere di ricatto dei top manager: la loro uscita, infatti, non è in grado di riverberarsi negativamente sulla performance dell’organizzazione date le informazioni raccolte dal sistema burocratico. Naturalmente, il top manager preferisce un’organizzazione meno burocratizzata in quanto essa gli consente una maggiore discrezionalità di scelta che, fra l’altro, contribuisce ad accrescere il livello di indispensabilità aumentando così anche il suo potere di ricatto. L’analisi svolta consente di sottolineare che in un ambente imperfetto ogni meccanismo volto a contenere il moral hazard degli agenti presenta dei costi e dei benefici. In definitiva, spetta al principale scegliere quei meccanismi o un mix dei medesimi in grado di massimizzare il beneficio netto del sistema di controllo mirato ad ottimizzare la performance dell’organizzazione.

Giuseppe Clerico

Scelta criminale e deterrenza sociale

ECONOMIA PUBBLICA

Fascicolo: 4 / 2003

According to the methodologic individualism approach, individual choices depend on the economic assessment of costs and benefits. Rational individuals choose to commit a crime when the expected net benefit is positive. Rational individuals respond to the incentive mechanism. Therefore, in order to fight crime it is necessary to modify the incentive system. The State has two essential tools to reduce the crime rate: penalties (civil and penal) and enforcement probability of law. According to Gary Becker (1968) the efficiency criterion involves an increase of the civil penalty up to the highest level (equal to the individual’s wealth) and a decrease of the enforcement probability, keeping expected penalty constant. This approach arises two problems at least: the poor criminal is not disincentived by high penalties; high penalties stimulate the criminals to commit the heaviest crime (marginal deterrence problem). However, the main limit of the standard approach is that criminal choice does not depend on social interaction (social context is included in the ceteris paribusclause). Social interaction determines values, individual identity, and identification with the frequented group. Consequently, social interaction influences criminal choice. Therefore, the fight against crime implies not only a sanction but also a public policy aimed to modify values and behaviours prevailing inside the social group.

Giuseppe Clerico

Intervento pubblico e incentivo alla ricerca

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 3 / 2002

L’informazione è alla base dell’attività di ricerca. L’innovazione comporta la ricerca di nuove informazioni partendo dalle informazioni disponibili. L’informazione, in quanto diffusa, diventa un bene pubblico, ma la ricerca dell’informazione comporta un costo. Un soggetto razionale è propenso a sostenere il costo della ricerca solo se il flusso atteso dei benefici supera il costo della ricerca. Il brevetto è un’istituzione pubblica che incentiva le imprese a sostenere il costo della ricerca garantendo, per un dato tempo, una rendita monopolistica derivante dal diritto del titolare di sfruttare in modo esclusivo il risultato della ricerca. Il diritto esclusivo di uso comporta, però, un prezzo superiore al costo marginale e, quindi, una riduzione del surplus del consumatore. Inoltre, il brevetto può costituire un freno al processo di ricerca soprattutto in presenza di un’innovazione di tipo sequenziale, cumulativa e complementare. La ricerca giuridico economica suggerisce diversi modi attraverso i quali attenuare gli effetti deleteri del brevetto senza, però, disincentivare lo stimolo all’innovazione. L’analisi concentra l’attenzione su tre possibili modi di perseguire lo scopo: l’uso di un premio pubblico da erogare all’innovatore; l’attenuazione del diritto d’uso esclusivo del brevetto con possibile prolungamento della durata del brevetto; e l’obbligo del titolare del brevetto di procedere ad un’asta per la concessione della licenza d’uso del brevetto stesso. Con l’erogazione di un premio pubblico in sostituzione del brevetto l’informazione diventa un bene pubblico che può essere liberamente utilizzato da tutti coloro che pensano di trarre dallo sfruttamento dell’innovazione un beneficio netto positivo. La competizione sul mercato tende a crescere, i prezzi diminuiscono senza che sia significativamente diminuito l’incentivo all’innovazione. Questo sistema di incentivazione per la ricerca si scontra con almeno due problemi connessi all’asimmetria informativa dello Stato e alla e difficoltà di scelta in condizioni di incertezza. Lo Stato, infatti, non conosce l’effettivo costo privato della ricerca e fronteggia delle difficoltà a determinare il valore del premio. Il rischio è che il premio erogato risulti inferiore al beneficio sociale effettivo con evidenti effetti negativi sull’incentivo alla ricerca. Il secondo modo di attenuazione degli effetti negativi del brevetto di fatto comporta una variazione della durata del brevetto al fine di tenere conto di due fattori: l’impatto che le variabili finanziarie (tasso di interesse e tasso di rendimento) hanno sulla durata; l’impatto connesso all’attenuazione dell’esclusività d’uso del brevetto. In sostanza, dall’analisi emerge che mutamenti nel corso del tempo delle variabili finanziarie richiedono un mutamento della durata del brevetto. Ad esempio, per un dato tasso di rendimento, un più basso tasso di interesse comporta una riduzione della durata del brevetto in quanto cresce il valore scontato del flusso futuro dei benefici netti. L’attenuazione del diritto di proprietà intrinseco al brevetto consente una riduzione della rendita monopolistica che può essere compensata con un adeguato prolungamento della durata. La possibilità di ledere il diritto di proprietà, accompagnata da un possibile risarcimento a favore della vittima (ossia il titolare del brevetto) della lesione, favorisce la competizione e riduce la rendita monopolistica senza peraltro disincentivare, in modo rilevante, l’incentivo alla ricerca. Un risultato analogo può sostanzialmente essere perseguito obbligando il titolare del brevetto a mettere all’asta il diritto d’uso dell’innovazione. La competizione cresce, i prezzi tendono a diminuire in un contesto in cui la riduzione della rendita connessa al brevetto è compensata dal ricavato dall’asta competitiva sul diritto d’uso. I possibili strumenti pubblici con i quali incentivare la ricerca presentano dei benefici e dei costi. La ricerca teorica al momento non sembra in grado di suggerire in modo inequivocabile l’istituzione più idonea a massimizzare il benessere sociale. Solo mutamenti di politica economica in merito alla ricerca possono favorire un’analisi comparata degli effetti connessi ai possibili strumenti con cui rafforzare l’incentivo alla ricerca, senza necessariamente accrescere la rendita monopolistica dell’innovatore.

Profit maximizing firms can achieve a monopoly position by means of the predatory pricing. Afterwards, the reduction of competition, the private firm can recoup losses through a price higher than the marginal cost. Such an anticompetitive behaviour can be practiced by public enterprise as well. They can follow such strategy in particular when they try and maximize output. However, the public enterprise, having drastically reduced the competition, does not have, generally, any incentive to adopt a price higher than the marginal cost. A similar price, indeed, could incentive the entry of new competitors. Seemingly, the policy followed by the public firm benefits the consumers. In reality, with respect to the economic system as a whole, such a behaviour of the public enterprise can cause an inefficient resource allocation and perverse incentives to the private agents when the public firm benefits of public transfers financed by a general taxation. As public firms have incentives to limit competition, the Antitrust Agency has to intervent to restore and strengthen the competition.

Giuseppe Clerico

Contratto di agenzia e responsabilità del danno

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 2 / 2001

L'attività svolta dall'agente per conto del principale può causare un danno a una terza persona. Il lavoro analizza il comportamento del principale e dell'agente a seconda che la responsabilità del danno sia attribuita al principale (con la regola della responsabilità oggettiva) o all'agente (con la regola della responsabilità basata sulla negligenza). La tesi di fondo del lavoro é la seguente: la riduzione della probabilità di un incidente richiede la responsabilità congiunta del principale e dell'agente; il principale deve essere responsabile del danno in base alla regola della responsabilità oggettiva mentre l'agente deve essere giudicato responsabile con la regola di negligenza. L'attribuzione congiunta della responsabilità consente di ridurre il moral hazard dell'agente che si avrebbe qualora solo il principale fosse responsabile del danno.

In the health care sector the buyer aims to pursue two basic ends: to minimize the health outlay, for given levels of effectiveness; to offer a good quality of the service to the patient. Also in the health sector the Tinbergen’s intuition is valid: you need two means to pursue two ends. These are the two tools: the different contract types; and the liability rules to apply when the patient is dissatisfied. If the buyer can impose the patient’s cure to the supplier the fixed price complies with efficiency criterion. The supplier however ought to be relieved from every liability towards the patient. On the contrary, the buyer aiming to preserve the quality of service has to pay a share of the real costs to the supplier. In this case, a share of the liability should be ascribed to the supplier. We analyse both the different contract types and the different liability allotments referring to three cases: a) the buyer is able to impose both the type and the intensity of the cure; b) the buyer can impose type and intensity only partially; c) the buyer is unable to impose either type and intensity.