LIBRI DI ONOFRIO CASCIANI

Onofrio Casciani, Ornella De Luca

La terapia cognitivo-comportamentale del disturbo da gioco d’azzardo (DGA)

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 3 / 2017

In Italia il disturbo da gioco d’azzardo (DGA), classificato a pieno titolo dal DSM-5 come dipendenza patologica, ha raggiunto livelli allarmanti. Da qualche tempo è abbastanza chiaro che questo disturbo è la risultante dell’intreccio di più variabili: genetico, bio-temperamentale, psicologico-cognitivo, socio-ambientale. Le linee guida di paesi che già da tempo si occupano di questo problema e in genere la letteratura internazionale considerano l’approccio cognitivo-comportamentale come il più efficace (e senz’altro quello maggiormente oggetto di studi) per il trattamento del DGA. Costituenti essenziali di tale trattamento, sono il colloquio motivazionale, la psicoeducazione, la psicoterapia individuale o di gruppo finalizzata ad una correzione delle credenze erronee sul gioco d’azzardo e più in generale ad una ristrutturazione cognitiva, ad una implementazione delle competenze sociali e di coping, ad una ristrutturazione del proprio sistema di vita (fino a quel momento imperniato sul comportamento di gioco d’azzardo) ed infine alla prevenzione delle ricadute. Tale trattamento è da intendersi integrato con la terapia farmacologica, qualora fosse necessario, con l’intervento sulla famiglia, eventualmente in collaborazione con altri servizi territoriali.

Anna Addazi, Roberto Marini

Metodo e risultati di una comunità per tossicodipendenti.

L'esperienza di Città della Pieve

Un testo che si rivolge a psichiatri, psicologi, psicoterapeuti e operatori del settore delle dipendenze che intendano confrontare la propria conoscenza dell’organizzazione di una Comunità per tossicodipendenti. Un’occasione riflettere sull’evoluzione di un metodo di lavoro.

cod. 306.16

Onofrio Casciani, Ornella De Luca

Il centro diurno come luogo privilegiato per l'osservazione e la diagnosi. Un progetto dell'ASL RM E

S & P SALUTE E PREVENZIONE

Fascicolo: 42 / 2005

Una delle caratteristiche peculiari dei Centri Diurni è quella di doversi collocare necessariamente all’interno di una rete di servizi, come una interfaccia tra diverse fasi del percorso terapeutico della persona tossicodipendente. In genere ai Centri Diurni, accedono persone inviate dai Ser.T., i quali, tra i numerosi compiti istituzionali, hanno anche quello della individuazione di programmi terapeutici idonei a fronteggiare la condizione tossicomanica e alla struttura di personalità dell’utente. Le scarse risorse di questi servizi, nonché le numerose variabili interferenti (pressioni e deleghe varie provenienti dal paziente, dai familiari, dal Servizio stesso o altre Istituzioni) il più delle volte rendono problematico l’assolvimento di tale compito. Per fare una psicodiagnosi accurata servono spazi e tempi adeguati; spazi tali da garantire un buon clima e da ridurre al minimo le interferenze; tempo da dedicare ai test, alla loro elaborazione, alla stesura dei referti. In molti servizi, soprattutto quelli ad alta utenza e con poco personale, questo risulta molto difficile da realizzare. In questo contesto un’importante funzione che i Centri Diurni possono svolgere è quella di consentire l’osservazione, per un periodo di tempo limitato, finalizzata alla valutazione diagnostica, utilizzando a tale scopo il contesto di gruppo con tutta la sua ricchezza di informazioni. Viene raccontata l’esperienza del Centro Diurno Stella Polare, un progetto della ASL RM E.

In materia di tossicodipendenza si scontrano opposti schieramenti ideologici, e si banalizzano i medesimi dati epidemiologici, clinici e terapeutici. Una diversità di posizioni che si manifesta nella diagnosi stessa, e fa parlare di “doppia diagnosi”, contemporanea presenza di una malattia internistica e di una malattia psichiatrica, oppure co-presenza di due differenti malattie della mente, la tossicodipendenza come patologia psichiatrica “pura” accanto ad altre co-presenti malattie della mente.

cod. 306.11

Onofrio Casciani, Guglielmo Masci

Non solo doppia diagnosi

I Servizi di fronte alla tossicodipendenza che cambia

cod. 231.1.31