LIBRI DI PAOLO COZZAGLIO

Paolo Cozzaglio

Confini borderline

Psicoterapia analitica intersoggettiva dei disturbi di personalità

Il disturbo borderline è la patologia di personalità più diagnosticata nell’attuale clinica psichiatrica. Questa nuova edizione aggiornata del volume ne descrive le caratteristiche distintive e il presupposto della cura: la funzione riflessiva, attività di sintesi tra coscienza e inconscio, il cui recupero consente al Soggetto di organizzare i confini della propria personalità e delle relazioni che intreccia. Un testo pensato per psicoterapeuti, medici, psicologi e psichiatri, ma anche tutti coloro che operano nel campo della salute mentale o vogliono conoscere la psicopatologia e la cura dei disturbi di personalità.

cod. 1250.273.1

Fedele alla prospettiva "prototipica" della diagnosi di personalità, il PDM-2 si propone come "una tassonomia di persone" piuttosto che "una tassonomia di disturbi", prestando cioè attenzione a "chi è" quella persona e non solo a "cosa ha". Nella prospettiva dell’utilità di questo manuale diagnostico per la formulazione del caso, gli autori propongono tre vignette cliniche che corrispondono alla descrizione dei livelli di gravità nevrotico, borderline e psicotico dei disturbi di personalità. Evidenziano così come per essere adeguatamente usato il PDM-2 presupponga una conoscenza del paziente, un dialogo in atto con il clinico, una rinuncia a un rapido riduzionismo diagnostico. Il valore del PDM-2 è dunque quello di consentire l’espressività soggettiva del paziente e del clinico, senza rinunciare alla ricerca e al linguaggio generale condiviso proprio di ogni strumento diagnostico.

Paolo Cozzaglio

Livelli di coscienza e psicopatologia: oltre il dualismo corpo-mente

RICERCA PSICOANALITICA

Fascicolo: 1 / 2017

Nell’essere umano i livelli di coscienza condizionano le modalità diverse di relazione e di percezione della realtà. Il livello della coscienza primaria è quello della coscienza dell’Io e corrisponde alla percezione individuale di una personalità che tende a rimanere stabile e che si rapporta in modo interdipendente e tendenzialmente statico con gli altri. La coscienza di ordine superiore è quella del Soggetto riflessivo individuale, che se consapevole di sé si pone come centro organizzatore dinamico della personalità e interagisce con l’altro accettando una reciproca e mutevole dipendenza. La consapevolezza di essere Soggetto in relazione è un livello di coscienza di ordine superiore più ampio, che permette la co-riflessione con l’altro Soggetto in un rapporto di intersoggettività. La psicopatologia delle tre principali organizzazioni di personalità - nevrotica, borderline, psicotica - si articola in questi tre livelli di coscienza e condiziona la relazione con il terapeuta. La cura coincide con lo stimolo alla funzione riflessiva del Soggetto, intesa come la capacità di autosservarsi, di percepire il proprio e altrui mondo emotivo e inconscio, di mentalizzare e di far evolvere la modalità di relazione dall’interdipendenza simbiotica all’intersoggettività.

Luigi Enrico Zappa

Mente coatta, corporeità, anoressia mentale.

Paradigmi e percorsi di cura

Il volume raccoglie all’interno di tre aree – ricerca, psicoterapia e cura – le riflessioni di vari specialisti che si occupano di disturbi alimentari. L’obiettivo è mettere a disposizione contributi ed esperienze differenti nel tentativo di partecipare alla costruzione di nuove conoscenze attraverso l’integrazione della prassi clinica con le evidenze proventi dalla ricerca in ambito psicologico e psicoterapeutico.

cod. 1250.272

Paolo Cozzaglio

Psichiatria intersoggettiva.

Dalla cura del soggetto al soggetto della cura

Un percorso per avvicinarci alla malattia mentale e riscoprire che nella follia si può riconoscere il proprio essere Soggetto, se si comprende che la malattia è esperienza comune legata al vissuto di passività che si sperimenta nella vita. I luoghi, i percorsi, i pensieri della psichiatria vengono riconsiderati dall’autore per ricondurre il Soggetto al centro del processo di cura, quale centro epistemico che indirizza alla guarigione.

cod. 1226.20

Paolo Cozzaglio

Il sogno, il gruppo e il Sé del gruppo

RICERCA PSICOANALITICA

Fascicolo: 1 / 2013

L’articolo prende in considerazione l’uso e il significato dei sogni in un’esperienza di gruppo psicoanalitico. La cornice interpretativa delle dinamiche di gruppo proposta da René Kaës e la lettura del sogno in senso non personale elaborata da Carl Gustav Jung e Silvia Montefoschi sono i riferimenti usati dall’autore per comprendere il significato e le possibilità offerte dall’uso del sogno in un contesto gruppale. Si propone la tesi che la lettura collettiva (transpersonale e non personale) dell’esperienza onirica inconscia dei partecipanti faciliti la costituzione di un "Sé del gruppo", quale centro organizzatore dell’esperienza condivisa di gruppo, che permane come possibilità creativa nella psiche individuale anche al termine dell’esperienza gruppale. L’autore esamina diversi sogni elaborati dal gruppo per avvalorare questa ipotesi.