Negli ultimi anni si è assistito ad un uso intensivo e generico del termine globalizzazione tale da ostacolare il procedere di una riflessione profonda e analitica sulla natura del fenomeno. Il potere evocativo, la diffusione e la familiarità del termine hanno portato una parte degli osservatori a ricondurre in maniera meccanica, per nulla critica, molti aspetti della vita sociale ai processi di globalizzazione. Il tema ha quindi creato sostenitori entusiasti e oppositori accaniti generando, però, insieme alla enorme diffusione del termine, una inflazione semantica dello stesso.Il contributo, pur sottolineando la difficoltà di affrontare un concetto dalla natura multidimensionale e politematica, nella prima parte vuole in maniera analitica e dettagliata mettere ordine all’interno del dibattito evitando il riduzionismo di tipo economicistico e finanziario. Ponendo al centro lo sviluppo e la trasformazione dei processi sociali che sono avvenuti e che avvengono durante l’epoca della globalizzazione si descrivono in sintesi i due approcci: il primo macro-strutturale e il secondo legato all’esperienza soggettiva. Il ricorso ai due livelli analitici ci consente di porre ordine durante i percorsi di analisi sul fenomeno della globalizzazione, ma, nella realtà, i due elementi si ritrovano e si intrecciano all’interno del legame sociale, struttura portante della società. Il legame sociale viene letto come medium del processo di analisi dei fenomeni relativi alla globalizzazione.
Nella parte finale è stata condotta un’analisi critica della condizione sociale e antropologica dell’individuo contemporaneo, soggetto interamente stratificato e costituito da una molteplicità simultanea di sé, esito di una identità multiforme, mobile e dinamica. A completamento dell’articolo viene riportata una bibliografia aggiornata sul tema trattato.