Le donne che si raccontano nel volume, le donne della generazione del movimento femminista, delle conquiste di parità e delle culture di genere, le donne che hanno messo in crisi o almeno hanno avviato, coi loro comportamenti e le loro domande, la crisi del maschile, hanno riservato al loro rapporto con un maschile tutto particolare - i loro figli maschi, ora adulti - un luogo protetto? Un luogo della cura e della tenerezza, anche più tradizionali, nel quale è stato messo da parte il conflitto di genere?

Oppure hanno trasferito anche in questo rapporto le complessità, le difficoltà e anche le contraddizioni tra un progetto di sé ricco, e il più possibile libero, e i desideri di affettività e intimità?

Oppure, ancora, proprio questi ultimi li hanno riservati esclusivamente e soprattutto ai legami d'amore con i figli?

E chi sono, infine, questi giovani uomini cresciuti insieme con le donne che hanno tentato e tentano di riscrivere una storia diversa dei rapporti con gli uomini? Chi sono questi venti-trentenni, che nel libro direttamente si raccontano o vengono evocati nelle narrazioni materne?

Le testimonianze dirette di queste madri e questi figli, le storie esemplari, i dialoghi sono il tessuto sul quale si costruisce la storia collettiva raccontata nel volume.

E forse anche alcune - parziali - risposte agli interrogativi posti in precedenza.

Barbara Mapelli e Marina Piazza , dopo un passato di impegno femminista, si sono dedicate allo studio e alla ricerca sulle tematiche di genere, facendone la propria professione. Marina Piazza nell'ambito del lavoro e degli intrecci tra lavoro e lavoro di cura, Barbara Mapelli nell'ambito dell'istruzione e formazione.