Il paradosso della Polonia sembra, a prima vista. evidente: chi sta al potere non ha il consenso e per questo deve contrattarlo in modo ricorrente, 8 cicli continui nella storia, con chi legalmente il Potere non ce l'ha pur contando sull'adesione di massa. La chiesa cattolica polacca non ha il potere legale, infatti, ma ha un enorme potere simbolico in base al quale di volta in volta esercita funzioni di resistenza attiva e passiva al regime, tollera che al suo interno si organizzi l'opposizione e la dissidenza, gestisce difficili mediazioni e compromessi politici con il potere. Si dice questo perché la chiesa polacca si identifica con la coscienza nazionale e il cattolicesimo diventa l'idea-guida dei movimenti vecchi e nuovi di affermazione dell'autonomia nazionale. Ma perché accade questo? Come mai nonostante i processi di modernizzazione in tutti i campi della società polacca la religione è un universo simbolico capace di dare senso alla coscienza individuale e aviazione collettiva? La presente antologia vuole tentare di dare qualche risposta. non scontata e frettolosa a questo interrogativo.

I contributi qui raccolti di illustri sociologi polacchi consentono al lettore di penetrare più a fondo in una realtà, la Polonia contemporanea, complessa, viva e contraddittoria.

Enzo Pace, professore associato di sociologia delle religioni presso la Facoltà di scienze politiche del]'Università di Padova. Stanislaw Gebethner, professore di diritto presso la Facoltà di scienze politiche dell'Università di Varsavia. Jean Jerschina, professore di sociologia presso l'Università Jagellonica di Cracovia. Antonina Kloskowska, professoressa di sociologia della cultura presso la Facoltà di scienze politiche della Università di Varsavia. Patrick Michel, ricercatore presso l'Ecole des hautes etudes di Parigi. Andrej Swiecicki e Tadeusz Woloszyn, professori di sociologia presso ]'Accademia teologica di Varsavia. Ryszard Zoltaniecki assistente di sociologia presso la Facoltà di scienze politiche di Varsavia.