Ma è vero che la solidarietà è in crisi? Che quella in cui viviamo è sempre più una società dell'indifferenza, dell'individualismo, della formalizzazione e mercantilizzazione dei rapporti umani, della dissipazione dei valori? Oppure invece la trasformazione strutturale e culturale è così profonda che richiede nuove categorie di approccio alla realtà, una maggiore capacità di guardare dentro alle cose? Così la solidarietà non solo non muore ma si ripropone con nuove valenze e nuove potenzialità. Solo che è una solidarietà che cresce meno spontaneamente del passato perché ha meno supporti materiali. E ha bisogno, più del passato, di incentivi e sostegni culturali e progettuali. Esige cioè di essere coltivata, altrimenti si inaridisce, si chiude nell'indifferenza o cade vittima delle logiche mercantili.

« Aiutare il bisogno di solidarietà e qualificarsi come valore - dice Giacomantonio nel saggio di base - è un itinerario prioritario che spesso viene trascurato perché giudicato estraneo alla politica. t vero, la politica viene dopo con i progetti, ed è caratterizzata dallo scontro e dal confronto per realizzare la solidarietà nella società.

Ma il valore non può non riguardarla. Se non vuole essere una politica libertina essa ha bisogno di assumerlo come vettore del proprio progetto.

Di più, il successo di un progetto politico qualificato dalla solidarietà è legato proprio alla misura in cui il valore è maturato e si è radicato nella società ».

Sono questi gli interrogativi e la tesi di fondo su cui si basano la ricerca ed i contributi che costituiscono questo libro. Esso ripropone il materiale del XXVII Incontro Nazionale di studio delle Acli che si è tenuto ad Assisi dall'11 al 14 settembre 1986 sul tema "La solidarietà che si reinvanta".

Alcune pagine, forse, risentono della congiuntura sociale e politica, ma la sostanza della riflessione va oltre le questioni contingenti per cercare di individuare le linee portanti dei cambiamenti che qualificano questo cambio epocale.

E - sembra di poter dire - che pur nella loro ambivalenza e qualche volta ambiguità, si tratta di processi che continuano ad offrire agli uomini la possibilità di costruire spazi di libertà e prospettiva di speranza.

Contributi di: Giovanni Bianchi, Michele Giacomantonio, Giovanni Nervo, Cesare Pagani, Pietro Profumi, Domenico Rosati, Siro Lombardini, German Rocas, Severino Sterpi, Paolo Sylos Labini, Ermanno Gorrieri, Walter Galbusera, Mario Colombo, Felice Mortillaro, Antonio Pizzinato, Corrado Rossitto, Mario Nordio, Sandro Calvani, Enrico Ceccotti, Luigi Bobba, Antonio Mira, Carmela Nicola, Chiara Saraceno, Michele Dau, Paolo Montesperelli, Maria Teresa Garutti Bellenzier.