Che cosa hanno in comune trasmissioni televisive come Beautiful , Quelli che il calcio... e Mai dire gol ? Quanto e come la serialità televisiva può rispondere all'esigenza di continuità e certezza che accompagna la vita dell'uomo? La serialità porta sempre e comunque a una omologazione reificante o è anche gioco infinito capace di donare piacere e serenità?

Queste sono le domande a cui l'autore ha cercato di dare una risposta. Partendo da un'analisi del rapporto tra la consapevolezza dell'essere nel tempo che è proprio dell'uomo ed il suo parallelo bisogno di difendersi dal potere annichilente del divenire, ha cercato di mettere a fuoco la comunicazione televisiva come strumento capace di colmare quel desiderio di continuità che non può essere sempre soddisfatto nel mondo vitale, ha percorso con divertita partecipazione alcune trasmissioni televisive negli anni del loro successo e ha infine cercato di individuare la sfera della serialità e quale funzione essa rivesta nella complessità della nostra vita.

Franco Bonazzi insegna Sociologia della comunicazione presso il Dipartimento di Sociologia della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. Fra le sue pubblicazioni: Una comunicazione televisiva tra rappresentazione e realtà , Barghigiani, Bologna, 1992; C'era una volta il libro (con Daniela Pusceddu), Barghigiani, Bologna, 1996; Religione e sviluppo sostenibile , Barghigiani, Bologna, 1999. Ha curato inoltre il volume Itinerari di sociologia delle comunicazioni , FrancoAngeli, Milano, 1998.