Journal title ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Author/s Guido Alpa
Publishing Year 2006 Issue 2006/1
Language Italian Pages 27 P. File size 87 KB
DOI
DOI is like a bar code for intellectual property: to have more infomation
click here
Below, you can see the article first page
If you want to buy this article in PDF format, you can do it, following the instructions to buy download credits
FrancoAngeli is member of Publishers International Linking Association, Inc (PILA), a not-for-profit association which run the CrossRef service enabling links to and from online scholarly content.
I contratti d’impresa sono distinti in due categorie: quelli unilateralmente commerciali, nei quali solo una parte è qualificata come imprenditore (o, nel linguaggio comunitario, professionista) e quelli bilateralmente commerciali, in cui entrambe le parti sono imprenditori, o professionisti. Non è utile e neppure corretto soffermarsi soltanto ad analizzare la prima categoria senza prendere in esame la seconda; anzi, attesa la loro intima connessione (economica, aziendale, finanziaria) le due categorie meritano piuttosto di essere analizzate in parallelo, per verificare se vi siano regole, principi, prassi che le rendano progressivamente più vicine ed uniformi, o addirittura finiscano per intrecciare le une alle altre, rendendole perciò inscindibili anche concettualmente, oltre che normativamente. Ed è opportuno allora cogliere proprio l’occasione per fare il punto della situazione. E chiedersi se al tornante del nuovo millennio, rispetto alla globalizzazione dei rapporti economici, alla pervasività delle innovazioni tecnologiche, alla progressiva europeizzazione dei rapporti, questa e altre formule abbiano ancora ragion d’essere. E ancora, se terminologia, classificazioni, criteri ordinanti debbano adeguarsi a quelli provenienti dal diritto comunitario, oppure debbano mantenere la propria ragion d’essere, quasi a presidiare una identità del modello normativo di cui sono espressione; se la concorrenza tra ordinamenti debba svolgersi anche a questo livello; oppure se si debba procedere attendendo che si compia quella convergenza naturale dei sistemi che condurrebbe di per sé, senza necessità di interventi ab externo (tanto meno di natura codificatoria a livello europeo) alla circolazione di modelli, di soluzioni e di rimedi e quindi alla graduale armonizzazione delle regole. Di qui allora l’ulteriore questione se sia opportuno seguire nel suo farsi questo movimento di convergenza, oppure se sia preferibile accelerare la formazione di principi comuni all’interno dello spazio giuridico europeo, oppure ancora se sia auspicabile predisporre autentici codici modello. Sono gli interrogativi posti dalla Commissione e dal Parlamento europei ai Governi, alle istituzioni, agli studiosi e ai professionisti nelle diverse raccomandazioni, risoluzioni, comunicazioni che si sono susseguite nell’ultimo ventennio
Guido Alpa, Nuovi modelli di regolazione dei contratti d'impresa con particolare riguardo ai contratti di servizi in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 1/2006, pp , DOI: