Iniziando dalle elaborazioni dedicate ai movimenti sociali da classici della sociologia come Max Weber e Durkheim, da Marx e da autori come Sighele, Le Bon, Freud, Reich e Canetti, il libro passa ad analizzare le teorie contemporanee della resource mobilization e della sociologia dell'azione per definire un modello analitico volto a spiegare l'insorgere, la costruzione ed i significati prodotti dai movimenti collettivi nella vita sociale di oggi. Si tratta di spiegare movimenti che nascono dalla resistenza che individui e gruppi effettuano contro le imposizioni culturali degli attori dirigenti volti a controllare i flussi finanziari e la produzione e la diffusione delle informazioni destinate più che alla fabbricazione di merci, soprattutto alla produzione e alla diffusione delle informazioni, protese a determinare simboli e codici culturali dei vari settori della vita sociale, che vanno dalla sanità all'educazione e da questa ai mass media e al controllo del rapporto tra la vita sociale e l'ambiente naturale. Si tratta di movimenti collettivi che si distinguono dalle condotte fondamentaliste anch'esse analizzate nel libro, per il fatto che si pongono sul terreno della democrazia politica e del riconoscimento dell'uguaglianza tra tutte le differenze. Ciò per difendere talvolta, come si verifica in regioni poco sviluppate del pianeta quali il Chiapas, interessi ed identità culturali minacciate dalle strategie economiche di questi attori dirigenti e dalle imposizioni culturali volte a coprire la specificità di gruppi e di etnie e, talaltra, come si verifica su scala globale con il movimento di difesa dell'ambiente, per perseguire l'affermazione di modelli di sviluppo alternativi a quello vigente.

Antimo L. Farro, ha conseguito l'Habilitation à diriger des recherches à l'E.H.E.S.S. di Parigi, ed insegna Sociologia delle Comunità locali alla Facoltà di Sociologia dell'Università di Roma "La Sapienza". Ha già pubblicato con la FrancoAngeli, Conflitti sociali e città (1986) e La lente verde (1991).