Fichte è l'"eroe spirituale" del momento, affermava Ernst Troeltsch nel 1916;e qualche anno dopo Max Adler lo definiva "il primo socialista tedesco". Nel clima inquieto del primo dopoguerra, Adam Múller, l'autore romantico degli Elementi dell'arte politica 1809. trovava presso i teorici della destra viennese un rilancio tanto inatteso quanto significativo; e le idee di Humboldt e di Hegel ridiventavano, nelle più diverse aree storiche e ideologiche. i termini di un dibattito destinato a durare fino ai nostri giorni.

Ragione e rivoluzione, stato autoritario e stato etico, organicismo e individualismo, storicismo e relativismo culturale: sono soltanto alcune delle formule che più ricorrono e spesso in accezioni dimentiche della propria origine storica.

Questa lavoro, pur negli ovvi limiti di un intervento settoriale, si propone di ricostruire, nel dibattito politico contemporaneo, le tracce di un'eredità sì tempo stesso stimolante e imbarazzante.

Luigi Marino 1939, è professore di storia della filosofia nell'università di Torino. Nel suoi studi si è prevalentemente concentrato sulla filosofia classica tedesca e sul pensiero controrivoluzionario e ha pubblicato lavori su Hegel, Múller, Humboldt, Joseph de Maistre, sull'università di Gottinga e sulla filosofia della restaurazione. Ha tradotto opere di Hegel e Schiller, di Lotze e Weber.