Neutralità e giustificazione politica nel liberalismo degli anni Novanta tra perfezionismo, proceduralismo e ragione pubblica

Titolo Rivista RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA
Autori/Curatori Alessandro Ferrara
Anno di pubblicazione 2003 Fascicolo 2002/4
Lingua Italiano Numero pagine 18 P. Dimensione file 87 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

In questo saggio si esamina il modo in cui viene concepito il rapporto tra pluralità del bene e universalità della giustizia all'interno del dibattito filosofico politico di matrice liberale dell'ultimo decennio. Vengono ricostruite tre diverse strategie concettuali con cui è stata sviluppata una concezione "situata" della giustizia come imparzialità fra concezioni del bene concorrenti -- la strategia del perfezionismo liberale (Dworkin), quella del proceduralismo (Habermas) e quella della ragione pubblica (Rawls) -- e in particolare il modo in cui dalle diverse ottiche è affrontato il problema della giustificazione politica ovvero della legittimazione. Per ciascuna di queste strategie vengono indicati punti di forza ed elementi di debolezza e viene infine sostenuta la superiorità della strategia rawlsiana della ragione pubblica relativamente alle altre.;

Alessandro Ferrara, Neutralità e giustificazione politica nel liberalismo degli anni Novanta tra perfezionismo, proceduralismo e ragione pubblica in "RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA" 4/2002, pp , DOI: