Titolo Rivista STORIA URBANA
Autori/Curatori Giulia Assalve
Anno di pubblicazione 2025 Fascicolo 2024/177 Suppl.
Lingua Italiano Numero pagine 24 P. 112-135 Dimensione file 0 KB
DOI 10.3280/SU2024-Aisu20137
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Il 23 febbraio 1887 un sisma di notevole intensità colpì la Liguria occidentale provocando ingenti danni a numerosi centri abitati della regione e causando ulteriori danni in provincia di Cuneo. Subito la popolazione iniziò a confrontarsi a confrontarsi con l'impatto distruttivo del terremoto; non solo in termini di danni materiali, ma anche rispetto alla mutata percezione comunitaria relativa alla dimensione urbana, ormai compromessa. Per la ricostruzione dei centri, occorreva che la comunità fosse disposta a ricostruire i propri paesi e la propria dimensione abitativa. Nel caso del terremoto del 1887 tale processo fu travagliato, in quanto l'impatto distruttivo costrinse le comunità a confrontarsi con una realtà trasformata, richiedendo nuove interpretazioni e significati della catastrofe attraverso un processo culturale di elaborazione. Gli attori coinvolti nella ricostruzione del Ponente Ligure furono molteplici, ognuno dei quali operò su diversi livelli. A livello statale, si rileva una struttura politica giovane con una scarsa esperienza legislativa nel campo della gestione dei disastri naturali. A livello locale, invece, i cittadini e le amministrazioni consideravano i propri bisogni ed esigenze, confrontandosi con le possibilità concesse dai testi di legge emanati appositamente. In- fine, il contributo si sofferma sulla ricostruzione di Diano Marina, una delle città più colpite. In questo caso studio, si possono distinguere i diversi ruoli degli attori sociali, la cui interazione ha condotto a una ricostruzione celere, sebbene non priva di tensioni e negoziazioni tra immaginari comunitari e precetti normativi.
Giulia Assalve, Transizione tra catastrofe e rinascita: la ricostruzione urbana dopo il terremoto ligure del 1887 in "STORIA URBANA " 177 Suppl./2024, pp 112-135, DOI: 10.3280/SU2024-Aisu20137