Titolo Rivista INTERAZIONI
Autori/Curatori Alberto Eiguer
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2011/1
Lingua Italiano Numero pagine 15 P. 43-57 Dimensione file 321 KB
DOI 10.3280/INT2011-001004
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più
clicca qui
Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.
Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF
FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche
La teoria e la pratica dell’intersoggettività sottolineano che gli apparati psichici di due o più soggetti funzionano in modo reciproco. L’identificazione gioca un ruolo attivo in questi scambi: essere in risonanza con l’altro significa potersi mettere al suo posto e identificarsi con il suo vissuto. L’identificazione con il bambino suppone un lungo sviluppo d’impregnazione dell’Io, che lo modifica in modo tale da includere al suo interno aspetti del funzionamento o della personalità dell’altro. Non ci si identifica con l’altro senza essere sconvolti dal legame con lui, da quello che esprime o mostra; prima di identificarsi con lui, è necessario riconoscere il suo posto all’interno dei legami di parentela. Per esempio, la madre identifica il padre (lo designa) come il genitore del bambino e viceversa. Di conseguenza, si nota che l’identificazione può adottare tre forme, a seconda delle tre varianti grammaticali del verbo identificare: attributiva, riflessiva e passiva: "io ti identifico ad un altro", "io mi identifico a te o ad un terzo", "io sono identificato da un altro come un tale". Nella pratica clinica con i bambini o gli adolescenti, si osserva chiaramente che un genitore misconosciuto nella sua funzione può essere "rigettato" dal figlio perché non si creano le condizioni affinché egli possa essere preso come modello. L’idea dell’intersoggettività sottolinea che questi posizionamenti sono determinati e sovra determinati dall’intersoggettività tra i genitori e, più in generale, tra i differenti membri della famiglia. Così come il riconoscimento è "mutuo", l’identificazione è sempre "reciproca". Delle illustrazioni di terapie e analisi mostrano le diverse prospettive che possono aprirsi dal concetto di intersoggettività.;
Keywords:Identificazione, intersoggettività, mutuo riconoscimento
Alberto Eiguer, L’ascolto terapeutico dei legami intersoggettivi nella famiglia: la funzione delle identificazioni in "INTERAZIONI" 1/2011, pp 43-57, DOI: 10.3280/INT2011-001004