cod. 1121.6
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cod. 1121.6
I segni di una soggettività femminile tanto poliedrica quanto misconosciuta, per molti versi anche alle donne che emergono dalle ricerche qui proposte. Donne diverse tra loro, ma che rivelano tutte il bisogno di riappropriarsi di sé. I segni che esse lasciano fuori di sé – linguaggi, parole, scritture – riflettono il loro essere in-segnate, segnate dentro, da se stesse, prima ancora che dai tanti insegnamenti con cui si è preteso forgiarle di “genere femminile”.
cod. 292.2.99
Il libro si interroga sul male e sulla sua fenomenologia, per poi mettere in dubbio l’idea che il male sia qualcosa di “necessario”, soprattutto nelle pratiche educative, e proporre un’educazione che, al contrario, sia integralmente liberante.
cod. 250.2
Una interrogazione sulla natura della percezione all’interno di una riflessione pedagogica che riconosce la formazione come sua “categoria reggente”. Il volume sottopone a una lettura pedagogica tre pensatori (Heidegger, Merleau-Ponty e Dewey) che hanno fornito categorie interpretative indispensabili per superare la soggettività cartesiana e pensare la Bildung umana.
cod. 292.2.100
cod. 565.13
Il volume esplora dal punto di vista pedagogico la dimensione del bello come componente dell’educabilità di ognuno. Affrontato da una prospettiva antropologica attenta all’unitarietà della persona, il bello va oltre una ricerca estetizzante per profilarsi come modalità di interpretazione e comprensione della realtà e della relazione con l’altro, in vista dell’identificazione di una dimensione di senso nell’esistenza.
cod. 292.2.91
Il volume interpreta la pedagogia come “custode della comunicazione”, sostenendo che saper “leggere pedagogicamente” voglia dire educare a comprendere, a pensare e a ritrovare il pensiero stesso nei meandri della natura e nello sgorgare delle emozioni.
cod. 116.4
cod. 292.2.36
cod. 1134.7
Sul pensiero e l'opera di Riccardo Massa
cod. 565.9