Come pensare la soggettività sociale oggi?

Titolo Rivista INTERAZIONI
Autori/Curatori Janine Puget
Anno di pubblicazione 2016 Fascicolo 2015/2 Lingua Italiano
Numero pagine 13 P. 59-71 Dimensione file 60 KB
DOI 10.3280/INT2015-002005
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L’autore sostiene che la soggettività sociale non è stata presa nella debita considerazione dalla psicoanalisi, e necessita quindi di nuove ipotesi. Alcune sono quelle che segnano la differenza tra lo stare con se stesso, lo stare a due o più, separati da uno spazio tra due che non può essere ricondotto a processi di identificazione, e appartenere all’insieme sociale. Le soggettività così create sono proprie di ogni spazio e tra loro si creano discontinuità. Abitare uno spazio è sempre cosa effimera, anche se quello che inconsciamente si cerca sono appartenenze solide. Questo approccio costringe a considerare lo sconcerto e l’incertezza come condizioni necessarie per la vita tra due o più altri. Vengono presentate alcune vignette per illustrare questi temi.;

Keywords:Incertezza, sconcerto, effetto di presenza, discontinuità, soggettività sociale.

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  5. Freud S. (1933). Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni). OSF, vol. 11. Torino: Bollati Boringhieri.
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Janine Puget, Come pensare la soggettività sociale oggi? in "INTERAZIONI" 2/2015, pp 59-71, DOI: 10.3280/INT2015-002005