A scuola si impara a vivere: la mediazione del conflitto tra pari

Titolo Rivista MINORIGIUSTIZIA
Autori/Curatori Evelina Arcidiacono, Riccardo Ganazzoli
Anno di pubblicazione 2022 Fascicolo 2021/2 Lingua Italiano
Numero pagine 7 P. 212-218 Dimensione file 70 KB
DOI 10.3280/MG2021-002019
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Il cervello-mente è un organo sociale e come tale necessita di contesti esperienziali ricchi di stimoli cognitivo-affettivo-relazionali per favorire la costruzione di una sana identità personale e un’adeguata regolazione degli stati emotivi. Questa importante funzione sociale si sviluppa gradualmente nel corso dell’infanzia ed è originata dalle prime esperienze relazionali di "Attaccamento" del bambino con la madre e da un insieme di "cure ambientali" "sufficientemente buone" e "contenitive" sperimentate nell’incontro con il mondo e con l’Altro. È proprio all’interno di questi contesti relazionali che i bambini imparano a vivere, guardando e riproponendo i comportamenti che "vedono", i discorsi che "sentono", i modelli relazionali a cui sono costantemente esposti. La Scuola diviene, così, il luogo privilegiato in cui si possono sperimentare forme di convivenza pacifica e non violenta, fondate sul riconoscimento dell’altro e nel rispetto delle differenze, al fine di sviluppare le competenze sociali utili a contrastare la diffusione della violenza giovanile. All’interno di questa visione si inserisce il lavoro sulla Peer Mediation realizzato dall’Istituto Comprensivo "Antonio Ugo" di Palermo. L’obiettivo del progetto è quello di creare un sistema efficace per la risoluzione dei conflitti che insorgono tra gli alunni.;

Keywords:gruppo, emozioni, peer mediation, responsabilità.

Evelina Arcidiacono, Riccardo Ganazzoli, A scuola si impara a vivere: la mediazione del conflitto tra pari in "MINORIGIUSTIZIA" 2/2021, pp 212-218, DOI: 10.3280/MG2021-002019