I banchieri italiani e la haute banque nel Risorgimento e dopo l’Unità

Titolo Rivista SOCIETÀ E STORIA
Autori/Curatori Giuseppe Conti, Maria Carmela Schisani
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2011/131
Lingua Italiano Numero pagine 38 P. 133-170 Dimensione file 749 KB
DOI 10.3280/SS2011-001005
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Nell’Europa di metà ottocento i mercanti banchieri furono gli artefici principali della rivoluzione finanziaria, ossia della formazione della banca ‘moderna’ e dei mercati finanziari collegati allo sviluppo di società anonime. In Italia ebbero difficoltà ad affermare forme di specializzazione, coordinamento, conquista di spazi e di ruoli. La loro azione risentì di un ambiente politico e economico parcellizzato e chiuso in ambiti locali. La concorrenza dei banchieri della haute banque contribuì al cambiamento ma anche a indebolire potenzialità e dinamiche autonome. Il frazionamento politico, in particolare, ebbe conseguenze rilevanti sulla formazione di un mercato nazionale di titoli pubblici e ritardò la crescita dell’emissione stessa di titoli privati (di ferrovie e banche). Negli stati preunitari molte furono le iniziative, poche quelle che andarono a buon fine. Il debito pubblico e lo sviluppo di alcune istituzioni bancarie seguì percorsi differenziati tra prima e dopo il 1848 per Regno delle Due Sicilie e Stato pontificio, da una parte, e gli altri stati, dall’altra. Per primi l’esposizione debitoria fu particolarmente rilevante dopo la Restaurazione per ragioni diverse dal crescente indebitamento che dopo il 1848 interessò i secondi, Regno di Sardegna, in particolare, dove servì a finanziare guerre e ferrovie. Con l’Unità il peso delle divisioni continuò a disgregare gli interessi e le istanze sociali e territoriali, contribuendo all’insuccesso del programma di centralizzazione del credito (banca d’emissione unica, un grande istituto di credito fondiario e agricolo) secondo un disegno coerente e ambizioso. Prevalsero invece soluzioni di ripiego che finirono per limitare le possibilità di crescita della banca privata in Italia, senza ridurre ancora l’influenza della finanza estera.;

Keywords:Mercanti banchieri, <i>haute banque</i>, debito pubblico, sviluppo bancario, Risorgimento

  • Alessandro Torlonia Daniela Felisini, pp.107 (ISBN:978-3-319-41997-8)
  • Private Bankers in the Italian 19th Century Luciano Maffi, pp.131 (ISBN:978-3-030-63360-8)
  • Private Bankers in the Italian 19th Century Luciano Maffi, pp.1 (ISBN:978-3-030-63360-8)
  • Private Bankers in the Italian 19th Century Luciano Maffi, pp.47 (ISBN:978-3-030-63360-8)
  • La storia economica contemporanea in quaranta anni di "Società e storia" Marco Doria, in SOCIETÀ E STORIA 178/2023 pp.783
    DOI: 10.3280/SS2022-178007
  • Crowding out the change: business networks and persisting economic elites in the South of Italy over Unification (1840–1880) Maria Carmela Schisani, Luigi Balletta, Giancarlo Ragozini, in Cliometrica /2021 pp.89
    DOI: 10.1007/s11698-020-00204-3
  • Private Bankers in the Italian 19th Century Luciano Maffi, pp.83 (ISBN:978-3-030-63360-8)
  • The ripples of the industrial revolution: exports, economic growth, and regional integration in Italy in the early nineteenth century Giovanni Federico, Antonio Tena-Junguito, in European Review of Economic History /2014 pp.349
    DOI: 10.1093/ereh/heu007

Giuseppe Conti, Maria Carmela Schisani, I banchieri italiani e la <i>haute banque</i> nel Risorgimento e dopo l’Unità in "SOCIETÀ E STORIA " 131/2011, pp 133-170, DOI: 10.3280/SS2011-001005