Titolo Rivista ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT
Autori/Curatori Lucie Greyl, Hali Healy, Emanuele Leonardi, Leah Temper
Anno di pubblicazione 2012 Fascicolo 2012/2
Lingua Inglese Numero pagine 26 P. 193-218 Dimensione file 752 KB
DOI 10.3280/EFE2012-002009
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The Susa Valley situated between Maurienne, France and Turin, Italy, has been urbanised by the economic development of the region. Scarred by infrastructure like the Frejus highway, an international railway, and numerous dams, tunnels and industries, this "development" has had significant environmental and social impacts. The high speed train line (Treno Alta Velocità in Italian, or TAV) between Turin and Lyon is planned at the intersection of 2 main European axes to complement the European railway network by increasing the transport of passengers as well as goods. The train would pass through the Susa Valley, via 2 main tunnels and numerous shorter ones to cross the Alps. The "No TAV" movement is the grass-roots movement of the Susa Valley population against the construction of the line. This article, explores the motives and rationale of opponents and proponents, highlighting the role of power relations and an underlying clash of ideologies. It shows how the success and longevity of No TAV movement relies on one hand on the versatility and diversity of its arguments, and on the other, a renewed legitimacy in the context of the current social and economic crises of its arguments in favour of strong sustainability, degrowth and participatory democracy.
La Val di Susa, che si trova tra Maurienne, Francia e Torino, Italia, è stata urbanizzata dallo sviluppo economico della regione. Deturpata da infrastrutture come la strada del Frejus, una ferrovia internazionale, e numerose dighe, tunnel e industrie, questo "sviluppo" ha avuto significativi impatti ambientali e sociali. La linea del treno ad alta velocità (o TAV) tra Torino e Lione viene progettata all’intersezione di due assi principali europei per integrare la rete ferroviaria europea, aumentando il trasporto dei passeggeri e delle merci. Il treno passerebbe per la Val di Susa, tramite due tunnel principali e numerosi più corti per attraversare le Alpi. Il movimento "No TAV" è il movimento popolare della popolazione della Val di Susa contro la costruzione della linea. Quest’articolo analizza le motivazioni e il fondamento logico degli avversari e dei sostenitori, sottolineando il ruolo delle relazioni di potere e uno scontro ideologico di fondo. Mostra come il successo e la longevità del movimento No TAV si basa da una parte sulla versatilità e la diversità dei suoi argomenti e dall’altra su una rinnovata legittimità, nel contesto delle attuali crisi economiche e sociali, dei suoi argomenti a favore di sostenibilità forte, decrescita e democrazia partecipativa.
Keywords:Transport infrastructure, Political discourse, Material flows, Cost benefit analysis, High speed rail, NIMBY (Not In My Back Yard), Infrastructural Dispositif, Oppositional knowledge, Externalities, Weak sustainability, Degrowth
Jel codes:Z13, D62
Lucie Greyl, Hali Healy, Emanuele Leonardi, Leah Temper, Stop that train! Ideological conflict and the TAV in "ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT" 2/2012, pp 193-218, DOI: 10.3280/EFE2012-002009