Titolo Rivista STORIA IN LOMBARDIA
Autori/Curatori Simone Maconi
Anno di pubblicazione 2022 Fascicolo 2022/1
Lingua Italiano Numero pagine 21 P. 94-114 Dimensione file 139 KB
DOI 10.3280/SIL2022-001003
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Nel 1924 nasce a Milano l’Istituto fascista di cultura. I suoi fondatori sono il presidente Dino Alfieri e il direttore Leo Pollini. Entrambi danno vita al nuovo ente con l’intenzione di arginare la violenza squadrista attraverso il dibattito culturale. Successivamente Alfieri pone come obiettivo principale quello di diffondere i principi fascisti tra i cittadini milanesi non inquadrati nel Partito. Ad affiancarlo è presente Pollini, il quale organizza le attività da cui emergono i tratti identificativi dell’Istituto, come il legame con Milano o l’educazione delle nuove generazioni. Il suo operato è guidato da una concezione elitaria della cultura che impedisce tuttavia il raggiungimento degli scopi del presidente. La prova è data dai corsi del quinto anno accademico, ideati appositamente a fini propagandistici. La scelta delle lezioni e dei conferenzieri dimostra la capacità dell’Istituto di procurarsi le attenzioni del regime e la collaborazione di intellettuali di prestigio, sebbene non sempre aderenti all’ideologia fascista, ma anche la difficoltà a includere la popolazione milanese. Il presente saggio si propone dunque di analizzare il ruolo dell’Istituto nella propaganda locale e i suoi risultati.;
Keywords:Istituto fascista di cultura, fascismo, Dino Alfieri, Leo Pollini, propaganda, Milano, istruzione.
Simone Maconi, Un tentativo di propaganda locale: i protagonisti dell’Istituto fascista di cultura di Milano negli anni Venti in "STORIA IN LOMBARDIA" 1/2022, pp 94-114, DOI: 10.3280/SIL2022-001003