Titolo Rivista WELFARE E ERGONOMIA
Autori/Curatori Isabella Corvino, Claudia Petrescu, Pina Sodano
Anno di pubblicazione 2024 Fascicolo 2024/1
Lingua Inglese Numero pagine 12 P. 103-114 Dimensione file 245 KB
DOI 10.3280/WE2024-001008
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The study analyses the dual nature of mastering in the specific context of home care with reference to Romanian women employed in Italian families through life stories collected in Italy and Romania. This duality stems from the overlap between personal and work time in the home environment. The surveillance of Romanian domestic workers by the employers are combined with prejudices and sometimes sexual urges, expressed through verbal and non-verbal language, to define a coercive and segregating way of life and work, with consequences for workers in terms of exploitation, mental health and dependence on the employers’ needs, even to the extent of defining specific workers’transnational relationships with the family of origin and its social network. The processes of dehumanisation and exploitation will be analysed by interviewing women who have worked in care of Romanian nationalities and who have lived or still live in Italy. The analysis of the concept of dor, a Romanian word meaning the longing for what one has left behind and the yearning for what one will no longer find, leads to the formulation of a hypothesis while considering Romanian women employed in Italy in the ethnicized labour market: their being considered as less ‘immigrant’. In other words, as European care givers’ flows are not well controlled, it creates more favorable conditions for irregular work. This is a condition of masking or hiding persistent conditions of marginality and subordination.
Lo studio analizza la natura duale del mastering nel contesto specifico dell’assistenza domiciliare di donne rumene impiegate in famiglie italiane attraverso storie di vita raccolte in Italia e in Romania. Questa dualità deriva dalla sovrapposizione nell’ambiente domestico tra tempo personale e tempo di lavoro. La sorveglianza del datore di lavoro sulle lavoratrici domestiche rumene, insieme ai linguaggi verbali e non verbali, ai pregiudizi e talvolta alle pulsioni sessuali, concorrono a definire un modo di vivere e di lavorare coercitivo e segregante, con conseguenze per le lavoratrici in termini di sfruttamento, salute mentale e dipendenza dalle esigenze del datore di lavoro, fino a definire specifiche relazioni transnazionali con la famiglia d’origine e la sua rete sociale. I processi di disumanizzazione e di sfruttamento saranno analizzati attraverso l’analisi delle interviste a donne rumene che hanno lavorato nell’ambito dell’assistenza e che hanno vissuto o vivono tuttora in Italia. L’analisi del concetto di dor, parola rumena che significa nostalgia di ciò che si è lasciato e desiderio di ciò che non si troverà più, porterà alla formulazione di ipotesi relative al mercato del lavoro etnicizzato che arriva a considerare le donne rumene impiegate in Italia come meno “immigrate” in quanto europee, come condizione di mascheramento o occultamento di persistenti condizioni di marginalità e subordinazione.
Keywords:padronato; sfruttamento; lavoratori rumeni; badanti; donne; salute mentale.
Isabella Corvino, Claudia Petrescu, Pina Sodano, Dual mastering and labour exploitation: Life and work stories of Romanian women in home care in Italy from Romania in "WELFARE E ERGONOMIA" 1/2024, pp 103-114, DOI: 10.3280/WE2024-001008