Escono dall'oblìo, a quasi ottant'anni di distanza, i 74 articoli che Anna Adelmi pubblicò su "Libera Parola", il settimanale socialista di Crema, nel periodo dal 1914 al 1920, durante e dopo la prima guerra mondiale.Si propone così alla ribalta, in occasione del centenario della sua nascita (aprile 1897-1997), la "maestrina" militante socialista che si impegnò nel giornalismo politico.

Dalle sue cronache, dai suoi commenti, dalle accese polemiche con i giornali "dei padroni" e della Curia cremonese, è possibile ricostruire la vita di un'epoca in cui la "lotta di classe" si poneva in termini di strenuo scontro tra i padroni e i proletari delle fabbriche e delle campagne, mentre in Europa divampava il sanguinoso conflitto che doveva lasciare sul campo milioni di morti.

Questa antologia degli scritti di Anna Adelmi è un documento per comprendere quel che accadde in una piccola città del nord e nelle sue campagne negli anni durissimi della guerra, visti dalla parte, assai poco esplorata, del "fronte interno", con le sofferenze e la disperazione delle donne e dei bambini rimasti soli quando gli uomini partirono per il massacro; e poi nel periodo che vide la nascita e lo sviluppo del fascismo.

Forti i richiami al ruolo femminile e al valore dell'insegnamento, da parte di una donna che anche dalla propria vicenda di bambina abbandonata ha saputo trarre elementi di convincimento di inusuale vigore.

Una cronaca "vissuta" con appassionata partecipazione e con lucida analisi politica, scritta con una maestria che ci permette di comprendere meglio la complessità degli eventi e la drammaticità di un momento cruciale nella storia del movimento socialista.