Babele o della traduzione.

Gian Piero Jacobelli

Babele o della traduzione.

Per un nuovo modello della comunicazione comunicante

Dalla ricerca su Babele e il suo mito prende corpo un modello di comunicazione ispirato alla più antica delle funzioni comunicative: la traduzione.

Edizione a stampa

17,00

Pagine: 128

ISBN: 9788856833034

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 1381.1.15

Disponibilità: Discreta

Pagine: 128

ISBN: 9788856829716

Edizione:1a edizione 2010

Codice editore: 1381.1.15

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Babele ha turbato i sonni di molte generazioni di studiosi, tutti convinti che in quel momento della storia sacra fosse successo qualcosa di decisivo, ma divisi dalla valutazione di quanto fosse davvero successo: una tragedia per l'umanità, da allora dispersa e divisa, o il riscatto dell'umanità da un pensiero unico, che non le avrebbe consentito quella ricchezza espressiva da cui scaturisce la creatività dei complessi, ma sollecitanti, incontri tra culture.
Questo saggio, maturato nell'ambito della comunicazione didattica, prende partito per questa seconda ipotesi, impegnandosi a suffragarla mediante una rilettura incalzante dei testi dell'Antico Testamento e di quelli in cui, dal Medio Evo a oggi, la molteplicità linguistica è tornata a porsi come problema. Il racconto babelico acquista così un inedito spessore estetico ed etico, configurando il momento memorabile in cui s'impone agli uomini il valore della differenza in una prospettiva di riconoscimento delle molteplici verità e di quanti le incarnano, che traduce la riflessione filologica in una riflessione filosofica sulla comunicazione: in particolare, sui modelli della comunicazione proposti di tempo in tempo nel corso del Novecento.
Ogni modello, da quello informazionale a quello conversazionale, ha scelto come riferimento concettuale la tecnologia corrente, dai vecchi ai nuovi media, e quindi, nel suo comunque apprezzabile valore euristico, resta condizionato dalle caratteristiche di questo o quel medium e si espone alle critiche riduttive di chi propugna altri modelli tecnologicamente orientati. Al contrario, dalla ricerca su Babele e sulle sue connotazioni mitologiche prende corpo un modello di comunicazione ispirato alla più antica delle funzioni comunicative, quella della traduzione.
Il tradurre presuppone che per capirsi non ci si debba capire, e magari viceversa, e che per comunicare sia indispensabile una mediazione esterna al contesto della comunicazione stessa. Di questo modello traduttivo viene analizzata la portata conoscitiva, in ordine sia alle teorie antropologiche della comunicazione, sia a quel movimento convettivo dei segni, in alto e in basso, da un lato e dall'altro, che costituisce la più suggestiva e indicativa metafora di un'epoca di passaggio come quella attuale.

Gian Piero Jacobelli è direttore responsabile dell'edizione italiana di Technology Review, la rivista del Massachusetts Institute of Technology per l'innovazione. Studioso e docente di filosofia della comunicazione e delle problematiche antropologiche e semiotiche variamente connesse all'incontro di culture, ha pubblicato opere dedicate alla comunicazione scomunicante, ai riti di passaggio, alle comunità marginali e occasionali.



Mario Morcellini, Babele, in modo di premessa
La comunicazione, tra alternative e alternanze
(Complessità, opposizioni, eccedenze; Tra competenza e pertinenza; Dalla conservazione alla conversione; Non c'è due senza tre; Il modello traduttivo, ovvero babelico)
Nemo profeta in patria
(Metonimie e metafore della comunicazione; Creazione e confusione; Prove di orchestra; La guerra delle lingue; Modi di dire e modi di costruire)
Per farsi un nome
(Sempre più in alto, sempre più di lato; Precipitevolissimevolmente; Il crudo e il cotto; L'acqua, il fuoco, la scrittura; Lo stesso disegno)
La fabbrica della torre
(La paura del diluvio; Un arcobaleno di bugie; Una, due o tante creazioni?; Una lingua di Nembrotte; Comunicare,in ogni verso)
La pantera profumata
(La forma locutionis; Il problema dantesco della lingua; Strumenti di lavoro o di comunicazione?; Il cantiere della "stessa lingua?; Il "popolo" tra natura e cultura)
Lingua unica, a tempo e luogo
(Homo faber e loquens; In dialettica contraddizione; Ermeneutica della "confusione"; Il valore della differenza; La verità è multipla)
Io parlo, tu parli, egli non parla, ma comunica
(Le lingue dell'altro; Comunicare qualcosa; Secondo i gradi di separazione; Il terzo incluso; La lingua della lontananza)
Traduzione e comunicazione
(I paradossi del fare a capirsi; Che ora è?; Più lingue, più opportunità; Diaspora ed estraneità; La torre e la piramide)
Come le facce di una medaglia
(La traducibilità dell'intraducibile; Principi e parametri; Filosofia e neuroscienza; La mente e il corpo; Eterogeneità, coinvolgimento, occasionalità)
Est-etica dell'evento; Nomo propri e nomi comuni; Dialettica del riconoscimento; Barbari e mutanti; Babele felice)
In fine, per non finire
Immagini
Bibliografia.

Contributi: Mario Morcellini

Collana: Scienze della comunicazione

Argomenti: Teorie e pratiche della comunicazione e dei media

Livello: Studi, ricerche - Textbook, strumenti didattici

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