L'osservazione degli ambiti competitivi entro i quali si trovano oggi ad operare le banche e le imprese consente di rilevare alcune marcate tendenze evolutive.
Con riferimento agli intermediari creditizi è scontato richiamare l'intensificazione della concorrenza e la generalizzata compressione della curva di tassi di interesse che spingono le banche a ricercare soluzioni di "quadratura" dei conti economici diverse dal passato.
La varietà e la variabilità del contesto competitivo emerge anche con riferimento agli ambiti in cui operano le imprese. L'esigenza di queste ultime è da individuarsi nella ricerca di composizioni del passivo che consentano di meglio sopportare l'impatto dei fenomeni sistemici sugli equilibri di gestione. Emerge così spontanea l'istanza al sistema del credito di un supporto integrato che coniughi l'erogazione di finanziamenti con apporti consulenziali in grado di facilitare il ricorso a una finanza di mercato principalmente in termini di capitale di rischio.
Tali tendenze assumono inoltre maggiore complessità a motivo di recenti innovazioni regolamentari sull'adeguatezza patrimoniale delle banche (Basilea 2). Il quadro evolutivo sopra sintetizzato è tale da suggerire una verifica della congruità degli assetti banca-impresa attualmente esistenti nel nostro paese rispetto ai trend emergenti.
Questo studio si inserisce in questo filone di ricerca e si propone di esaminare i problemi e le prospettive del rapporto banca-impresa alla luce dell'implementazione dell'Accordo di Basilea nell'area economica tradizionalmente più fragile del nostro Paese, quella del meridione d'Italia.

Riccardo De Lisa è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università di Cagliari;
Luca Piras è ricercatore di Finanza Aziendale presso l'Università di Cagliari;
Federica Poli è ricercatrice di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università "Cattolica" di Milano;
Francesco Vallascas è ricercatore di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università di Cagliari.