Caro Olgogigi.

Ferdinando Cordova

Caro Olgogigi.

Lettere ad Olga e Luigi Lodi. Dalla Roma bizantina all'Italia fascista (1881-1933)

Edizione a stampa

42,00

Pagine: 576

ISBN: 9788846418043

Edizione: 1a edizione 1999

Codice editore: 1792.9

Disponibilità: Discreta

Dotata di un'intensa bellezza, che fu celebrata dai suoi contemporanei, e, soprattutto, di spigliata intelligenza e sensibilità, Olga Ossani attraversò da protagonista il giornalismo romano e la società intellettuale, quale si venne determinando, in Italia, a cavallo fra Ottocento e Novecento. Amica di poeti, scrittori ed artisti - primo fra tutti, Gabriele D'Annunzio - fu osservatrice attenta della vita del nostro Paese, di cui esaminò e descrisse, in maniera brillante, il costume. Contribuì a fondare importanti quotidiani - il "don Chisciotte della Mancia", "il don Chisciotte di Roma", "Il Giorno", "La Vita" e la rivista "La Nuova Rassegna" - che, diretti dal marito, l'emiliano Luigi Lodi, allievo di Carducci e giornalista di razza, mobilitarono l'opinione pubblica contro una gestione autoritaria del Paese e per un suo ammodernamento, il quale avesse, come obiettivo, una società di cittadini e non di sudditi.

Nei suoi articoli, in particolare, Olga sostenne i diritti delle donne e la loro pari dignità con gli uomini nelle professioni e nella vita civile. Memorabile rimase, in tal senso, su "La Vita", la campagna perché le donne venissero ammesse al voto. Seguita, all'inizio, con una certa sufficienza dal suo stesso giornale, Olga riuscì, mediante una tambureggiante propaganda, a trasformare in una battaglia - che mobilitò l'interesse nazionale e giunse, senza fortuna, al dibattito parlamentare - quanto, dapprima, era sembrata, all'opinione pubblica, una bizzarria.

Il marito, a sua volta, si batté contro la "megalomania" crispina e lo strapotere dell'esecutivo, in favore delle prerogative parlamentari e per uno Stato laico, che si ispirasse alle grandi democrazie occidentali.

Il loro carteggio, fino ad oggi inedito, fornisce un panorama straordinario della nostra società, tra la fine del secolo ed il fascismo, e delle tensioni culturali e politiche, che ne accompagnarono i cambiamenti. I corrispondenti - scrittori, giornalisti, uomini politici, più e meno illustri - intrecciano, nell'epistolario, pubblico e privato, una visione nuova ed affascinante dell'Italia in formazione.

Ferdinando Cordova insegna storia contemporanea presso la facoltà di lettere dell'Università di Roma "La Sapienza". È presidente dell'Istituto calabrese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea e dirige il periodico "Giornale di Storia Contemporanea". Autore di numerosi studi sulle vicende postunitarie del nostro Paese, ha dedicato, in particolare, agli argomenti ed al periodo, abbracciati in questo volume, Arditi e legionari dannunziani , Marsilio, Padova, 1969; Le origini dei sindacati fascisti , Laterza, Bari, 1974; Uomini e volti del fascismo , Bulzoni, Roma, 1980; Democrazia e repressione nell'Italia di fine secolo , Bulzoni, Roma, 1983; Massoneria e politica in Italia. 1892-1908 , Laterza, Roma-Bari, 1985; Agli ordini del serpente verde. La massoneria nella crisi del sistema giolittiano , Bulzoni, Roma, 1990; Alle radici del malpaese. Una storia italiana , Bulzoni, Roma, 1994.

Ferdinando Cordova , Una vita in due

(Il colera del 1884 a Napoli; Roma capitale e la febbre edilizia; L'amoroso Gabriele; Lodi ed i suoi rapporti con Carducci e Sommaruga; I giornali romani di fine Ottocento ed il Capitan Fracassa; Da Crispi a Giolitti; Le delusioni della democrazia; Gli anni del fascismo)

Lettere (1881-1933)

(La Roma bizantina; Fin de siècle; L'Italia di Giolitti; Dalla guerra al fascismo)

Collana: Temi di storia

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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