Di fronte alla crescente segmentazione della vita collettiva lo scienziato sociale cerca strumenti per pilotare il mutamento e per fornire precetti di politica sociale che contribuiscano a mantenere la situazione sotto controllo e a conservare la continuità e l'omogeneità del sociale. Questa tendenza pone però un problema urgente e inquietante. Chi controlla le scienze sociali? Quali principi scientifici o etici possono legittimare l'impegno dei sociologo nella politica sociale? Da ciò la necessità e l'attualità di un dibattito epistemologico e di un ripensamento di concetti e temi dell'analisi sociologica.

D'altra parte una serie di fenomeni fino a ieri trascurati o secondari quali la differenziazione culturale, la distribuzione, l'uso e il significato del tempo, il moltiplicarsi delle aspettative che gravano sull'attore sociale, rende particolarmente complesso il discorso all'interno di una disciplina che esce dal travaglio degli anni '70.

Questo libro affronta alcuni temi del dibattito con l'ambizione di fornire un contributo all'attuale sviluppo della conoscenza sociologica.

Carlo Mongardini insegna sociologia alla Facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma. Ha scritto molti lavori di storia della sociologia concernenti autori come H. Taine, V. Pareto, G. Mosca, G. Simmel. Si è anche occupato di teoria sociologica, della tematica dell'ideologia e del consenso e, più recentemente, di sociologia della conoscenza e di epistemologia delle scienze sociali.