Gli economisti, la distribuzione, la giustizia

Andrea Villani

Gli economisti, la distribuzione, la giustizia

Adam Smith e John Stuart Mill

Edizione a stampa

40,50

Pagine: 352

ISBN: 9788820482664

Edizione: 1a edizione 1994

Codice editore: 363.16

Disponibilità: Nulla

Dall'inizio degli anni settanta, quando John Rawls scrisse A Theory of Justice, suscitando un'enorme attenzione al tema della giustizia in generale, e della giustizia distributiva in particolare, gli economisti sono sembrati entrare nel dibattito solo per confrontarsi con le tesi rawlasiane, come se la loro attenzione alla questione fosse iniziata soltanto allora.

Il libro si propone di scoprire quando, in che misura, in che modo il tema della giustizia - che è anche la questione del rapporto tra etica ed economia - fosse stato considerato dagli economisti, attraverso quelli che ne sono considerati i maestri: da Smith, a Stuart Mill, a Marx, a Jevons, a Marshall fino a Keynes.

• Introduzione

COME DISTRIBUIRE CON GIUSTIZIA?

• La distribuzione dei ruoli e delle funzioni (ovvero divisione sociale del lavoro) in un modello astratto di società
* Come si può pensare che debba venire compiuta una simile divisione, in vista di obiettivi di massimizzazione della ricchezza complessiva; o del benessere complessivo; o del benessere e della ricchezza di taluni individui, dotati di certe caratteristiche, piuttosto che di altri
* Come si possa configurare teoricamente il meccanismo decisionale e i criteri in base ai quali scegliere - Ipotesi alternative: 1) il contratto sociale, in conformità al quale tutti gli individui devono essere d'accordo sulle regole fondamentali; 2) il metodo comunitario, fondato sulla consuetudine; 3) il metodo autocratico (od oligarchico) e il metodo della decisione a maggioranza
* La connessione tra attribuzione dei ruoli e distribuzione delle realtà positive esistenti, o di ciò che si viene man mano a produrre

• La distribuzione delle funzioni (ovvero divisione sociale del lavoro) e del prodotto, in un contesto reale
* Come nei contesti reali ci si trovi in società gerarchizzate, in cui sono presenti funzioni privilegiate e funzioni variamente sottoprivilegiate, o addirittura servili, e come la distribuzione dei beni delle ricchezze. del prodotto, siano direttamente proporzionali all'importanza della funzione svolta, della posizione occupata
* Come in tali contesti reali possano emergere tensioni per un cambiamento dello status quo, innanzitutto per azione e stimolo di



coloro che non sono soddisfatti della propria condizione sottoprivilegiata, come anche da coloro che, pur essendo privilegiati, ritengano di poter e dover astrarre dalla propria peculiare situazione, sia per quanto attiene le funzioni da svolgere che per la distribuzione del prodotto
* I motivi del costruire teorie e modelli di giustizia


• Modelli e regole di distribuzione. I casi polari del merito e del bisogno. Il criterio del titolo valido
* Come questi modelli costituiscano i termini radicalmente contrapposti di una indicazione teorica, ma anche i termini di orientamento di un modo di procedere pratico
* Come nella distribuzione in base al merito vengano attribuite quote di prodotto in base al contributo che, in modo diretto o indiretto, viene dato da ciascun individuo alla crescita, al benessere, alla ricchezza della società
* Come tale valutazione di contributo sia in parte frutto di un processo di valutazione individuale e in parte di un processo di valutazione collettivo
* Come in tal modo vengano esclusi dalla partecipazione diretta (ovvero primaria) alla distribuzione tutti coloro che non sono in grado di dare un contributo - Il criterio del bisogno
* Chi e come definisce il bisogno?
* Sulla questione del definire in astratto e in concreto il titolo di merito per occupare una determinata posizione privilegiata, o per avere successo
* La parabola di Michelangelo Crusoe
* Sulla questione se gli economisti in quanto tali (cioè in base alle loro competenze professionali) possano tener conto di equità e giustizia
* E se essi tengano conto, di fatto, di equità e giustizia, nelle loro analisi
* Bibliografia

LE MOLTE FACCE DEL SELF-INTEREST


• Adam Smith: della divisione del lavoro e del progresso
* Come la divisione del lavoro sia la causa fondamentale del progresso
* Divisione (ovvero attribuzione) dei diversi lavori e diversi ruoli sociali tra i diversi individui, e divisione (ovvero parcellizzazione) del lavoro tra i diversi individui, all'interno di uno stesso mestiere, nella fabbrica
* La scelta da parte di ognuno di una occupazione particolare, portando alla perfezione l'inclinazione e il talento
* Dati naturali e oggettivi per la divisione sociale del lavoro? La distribuzione dei talenti e delle inclinazioni
* La tesi che sia invece la divisione del lavoro a determinare la differenza nei talenti

• Il metodo di Smith: un intreccio tra analisi positive e analisi normative
* La specializzazione come dato della realtà e come frutto di un progetto costruttivistico
* Positività e non-positività connesse alla divisione sociale del lavoro
* Chi decide i diversi ruoli da svolgere nella società se non giocano l'inclinazione e il talento
* Come attraverso la divisione sociale del lavoro si determinino posizioni sociali e anche titoli a compensi e premi (ovvero al prodotto netto) drammaticamente diversi tra loro
* Se esista una questione di giustizia


• Dalla divisione del lavoro alla divisione del prodotto
* Come valutare il prodotto, per poterlo dividere?
* Il lavoro come misura del valore dei beni e come criterio per la ripartizione
* Una forma di distribuzione in base al merito
* Assenza e presenza di capitale e di proprietà privata della terra, e relative conseguenze

• Il ruolo come produttore di tutte le merci
* Come il prodotto del lavoro, ovvero il suo prezzo, si distribuisca sotto forma di salari, profitti, rendite
* I limiti della teoria che il valore di una merce è determinata dal lavoro che essa ha richiesto per venire prodotta
* Sul concetto di saggio naturale di salario, profitto, rendita
* Prezzo naturale e prezzo di mercato delle merci
* Che cosa determina che salari, rendite e profitti naturali siano quello che sono?

• Il salario come derivante dal negoziato tra operai e padroni
* Un'ipotesi di monopolio bilaterale con diversa capacità negoziale tra le due parti? Sul livello cui tenderebbe a portarsi il salario normale Il riferimento a una "teoria della sussistenza" e a una "teoria del fondo salari"
* Un legame empiricamente verificabile tra livello dei salari e sviluppo economico di un paese
* Dall'esame del "dato" della distribuzione (e relative conseguenze) a un giudizio politico e morale

• Il rapporto tra operai e padroni. Un giudizio morale
* Conflittualità di interessi nel rapporto di lavoro tra operai e padroni
* Possibilità di un rapporto tra singoli operai e singoli padroni, e coalizioni di operai e coalizioni di padroni
* Imperfezioni o difficoltà di coalizioni tra operai
* Il giudizio morale di Smith che sia opportuna e possibile una distribuzione del reddito agli operai più elevata di quanto dovrebbe essere in base al mero interesse dei padroni
* La remunerazione liberale del lavoro: sue possibili cause e conseguenze
* Un appello smithiano al senso di umanità ed equità in favore di salari più elevati
* In base a quale meccanismo logico ciò possa avvenire

• Tendenza all'uguaglianza dei salari?
* La tesi della tendenza all'uguaglianza dei salari nei diversi settori produttivi là dove esista perfetta mobilità del lavoro
* La realtà di una estrema diversificazione salariale nelle diverse occupazioni e nei diversi ordinamenti politici
* Le variabili che influenzano i livelli salariali in specifici posti di lavoro
* Significato e rilevanza dei compensi extramonetari in talune professioni

• Livelli salariali e ordinamenti politici
* Le disuguaglianza tra i livelli salariali derivanti dai diversi ordinamenti politici
* Come questi ordinamenti operino nel senso di limitare la mobilità del lavoro, non lasciando "le cose in perfetta libertà"

• Sul livellamento di vantaggi e svantaggi del lavoro
* Come vantaggi e svantaggi del lavoro debbano tendere all'uguaglianza in una situazione di perfetta concorrenza tra chi offre e chi domanda lavoro
* L'operare del meccanismo e i possibili significati dell'argomentazione di Smith
* Una "legge dell'ugualizzazione dei salari"?
* Su

Contributi:

Collana: Economia - Teoria economica - Pensiero economico

Argomenti: Storia del pensiero economico

Livello: Studi, ricerche

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