Negli ultimi anni l'Italia si trova a svolgere un ruolo più dinamico e visibile sulla scena politica internazionale. Si sa, però, molto poco dei processi che presiedono alla formazione della politica di sicurezza nel nostro Paese. Rimangono in gran parte sconosciute le posizioni assunte dai partiti sui temi della pace e della guerra che, per la loro rilevanza, hanno segnato il sistema politico italiano del dopoguerra. L'indagine svolta in questo volume apporta nuove conoscenze al riguardo attraverso una disamina dei processi decisionali della difesa e dei provvedimenti varati in Parlamento nel periodo 1948-1992. Dall'analisi degli atti parlamentari e dall'elaborazione elettronica delle oltre 700 leggi in tema di difesa approvate nel dopoguerra risultano illuminate le relazioni cooperative instauratesi tra i partiti, e tra questi e gli interessi espressi nel processo legislativo.

Il filo conduttore del libro è il ruolo svolto dalle istituzioni parlamentari, in particolare dalla Commissione difesa della Camera dei deputati, ai fini della mediazione degli interessi e della valorizzazione delle dimensioni politiche sostantive. Ciò avviene nonostante i forti conflitti tra i partiti sui problemi della sicurezza rilevabili sul piano della competizione elettorale. Attraverso le strutture della rappresentanza si sono diluite le conflittualità partigiane ed è stata assicurata l'integrazione democratica delle forze di opposizione e degli interessi espressi dalla dinamica sociale. Le istituzioni hanno così fornito un contributo di rilievo alla democrazia italiana del dopoguerra.

Ciro D'Amore , borsista presso la Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri", ha conseguito il dottorato in Scienze politiche e sociali presso l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole. Si occupa dei problemi della rappresentanza politica e delle sue trasformazioni a seguito dei processi di europeizzazione del Sud Europa presso il Dipartimento di Scienza della politica e sociologia dell'Università degli Studi di Firenze.