Identità, diritti, economia, legalità

Attilio Bolzoni, Maurizio De Luca, Salvatore Di Cristina, Nino Fasullo, Leoluca Orlando, Salvatore Pappalardo, Giovanni Pepi, Cosimo Scordato

Identità, diritti, economia, legalità

L'esperienza siciliana di contrasto del crimine e promozione dei diritti umani

Edizione a stampa

15,00

Pagine: 96

ISBN: 9788846444721

Edizione: 1a edizione 2003

Codice editore: 1420.1.40

Disponibilità: Discreta

È possibile combattere un fenomeno incivile e violento come la mafia senza diventare noi stessi incivili e violenti? È possibile coniugare la difesa e promozione della legalità con la tutela dei diritti umani? Vi sono punti in comune fra la lotta alla mafia e la lotta contro i terrorismi che dicono d'ispirarsi ad una religione, ad una cultura, ad un'identità?

La risposta a queste domande è certamente sì e ha già trovato concreta applicazione nell'esperienza vissuta a Palermo e in Sicilia alla fine dello scorso millennio. In questo volume alcuni protagonisti di quel periodo che è stato definito come "Il Rinascimento di Palermo" raccontano la scelta fatta dai cittadini, dalle associazioni della società civile, dalle istituzioni, dal mondo della scuola come da quello dell'informazione, dalla Chiesa. Tutti insieme hanno fatto la scelta di combattere la mafia coniugando questa battaglia con la promozione della cultura; legando indissolubilmente il contrasto alla criminalità con la tutela della persona umana.

Da questa scelta è nato un modello di contrasto del crimine che è oggi adottato dalle Nazioni Unite ed indicato come strumento di contrasto non solo della mafia ma anche di tutte quelle forme di violenza organizzata che si richiamano ad un'identità culturale: le "illegalità identitarie". Se per combattere un "normale" ladro occorrono polizia e magistratura, per combattere chi dice di rubare in nome di Dio o di Allah occorre non solo la polizia ma anche il prete, il mullah, occorre mettere in moto un processo di contrasto culturale oltre che repressivo.

Contro chi uccide, chi viola i diritti umani in nome di presunti valori culturali o religiosi occorre non solo la polizia ma anche e soprattutto chi possa dimostrare che nessuna identità culturale o religiosa è di per sé portatrice di valori contro l'uomo. Allo stesso tempo occorre dimostrare che ogni cultura è esposta al rischio che alcuni dei suoi valori positivi diventino "versi satanici", diventino lo strumento per uccidere, rubare, violare i diritti dell'uomo. Così è stato per il nazismo tedesco che ha reso "verso satanico" il tradizionale rispetto tedesco delle leggi per ottenere il rispetto di leggi disumane; così è per l'onore, reso "verso satanico" dalla mafia siciliana che ha ucciso proprio in nome dell'onore; così è per ogni nazionalismo, per ogni fede, quando, invocati per uccidere o per violare diritti umani, si fanno "versi satanici".

Leoluca Orlando


Leoluca Orlando , Il carro siciliano
Cardinale Salvatore Pappalardo , Una "pastorale antimafia"
Monsignor Salvatore Di Cristina , La promozione di una cultura della legalità. L'apporto della Comunità cattolica in terra di Sicilia
don Cosimo Scordato , Quale modello di Chiesa di fronte alla mafia
Attilio Bolzoni , Diario palermitano. Venti anni di cronache in fondo all'Italia
Maurizio De Luca , Un modo per prendere posizione...
Nino Fasullo , Un "Segno" a Palermo
Giovanni Pepi , Gli anni di "Cronaca in classe"
L'Istituto per il Rinascimento Siciliano.

Contributi:

Collana: La societa' / Saggi e studi

Argomenti: Politica, società italiana

Livello: Saggi, scenari, interventi

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