Nonostante la scienza abbia registrato in questo secolo enormi progressi nella psicologia non meno che nelle altre discipline, il cosiddetto «uomo di cultura» ha un'informazione abbastanza ampia, seppur generica, stillo sviluppo di scienze come la fisica, la chimica o la medicina negli ultimi settant'anni, e ignora invece praticamente tutto ciò che è stato realizzato dalle scienze del comportamento (se si eccettuano, forse, alcuni settori della psicologia clinica). Ciò è tanto più sorprendente quando si pensi che mai come in questi ultimi anni si è sentita così viva la necessità di un aggiornamento culturale in psicologia. Tale lacuna può essere solo parzialmente colmata sia dalle opere monografiche che presentano una visione settoriale della psicologia, legata a problematiche specifiche o a correnti teoriche particolari, sia dai trattati che finiscono spesso per offrire una informazione generale su tutto il comportamento umano, frammentandolo in «capitoli» separati, quali l'apprendimento, la memoria, la percezione, e così via, quasi non si trattasse di qualcosa di profondamente unitario. La preoccupazione di Broadbent è stata invece quella di indicare con chiarezza quale sia stata la svolta metodologica che ha segnato il passaggio dalla psicologia mentalistica, introspezionistica del secolo scorso, alla psicologia intesa come studio del comportamento di questo secolo. E nello stesso tempo, di indicare i limiti dell'originaria impostazione behavioristica, segnalando quali siano le nuove prospettive metodologiche che in questi ultimi anni hanno portato alla «rivoluzione» della psicologia cognitiva. La sua opera si pone quindi come un'autentica introduzione alla psicologia, non perché tratti degli argomenti più semplici di questa disciplina, ma perché pone il lettore, lo studente soprattutto, ma anche l'uomo di cultura e chi abbia fatto della psicologia la propria professione, in grado di formarsi un quadro concettualmente rigoroso dì questa scienza, e di orientarsi criticamente per ogni ricerca o approfondimento ulteriore.

Pochi autori potevano accingersi a scrivere un'opera del genere con l'autorità di Donald Eric Broadbent. Direttore dell'Unità di Psicologia Applicata del Medicai Research Council di Cambridge, è considerato uno dei massimi esponenti della psicologia sperimentale contemporanea.

Le sue opere più famose sono oltre a «Behavior» che qui viene presentata maledizione italiana, «Perception and Comunication» (1958) e «Decision and Stress» (1971).