Il diritto delle armi.

Eugenio Di Rienzo

Il diritto delle armi.

Guerra e politica nell'Europa moderna

Un contributo, tutto giocato sul piano storiografico, in un arco cronologico che va dalle paci di Westfalia al 1815, per l’analisi di alcuni snodi problematici del lessico politico dell’età moderna: il contrasto tra la teoria della “guerra giusta” e quella della “guerra legittima”; il ritorno all’antica definizione di bellum iustum nella sua duplice versione di guerra “rivoluzionaria” e “controrivoluzionaria”; la definizione di guerra “civile”, con la sua variante di guerra “partigiana”...

Edizione a stampa

23,00

Pagine: 256

ISBN: 9788846470362

Edizione: 1a ristampa 2008, 1a edizione 2005

Codice editore: 1792.59

Disponibilità: Discreta

L'antica teoria della "guerra giusta", connotata da significati etici, religiosi, ideologici, è riapparsa con prepotenza sul palcoscenico della storia, all'alba del nuovo millennio. Di "just war", nella aggiornata versione di "guerra democratica" e in rapporto ai problemi dell'ingerenza umanitaria e dei nuovi orizzonti del conflitto generale contro il terrorismo internazionale, hanno parlato esponenti del movimento liberale europeo ma anche teologi cattolici e protestanti vicini al partito neoconservatore statunitense.
Contro la pericolosa pervasività di questi argomenti, che travasano in nuovi recipienti la dubbia mistura di un vino secolare, questo volume può costituire un contributo, tutto giocato sul piano storiografico, in un arco cronologico che va dalle paci di Westfalia al 1815, per l'analisi di alcuni snodi problematici del lessico politico dell'età moderna: il contrasto tra la teoria della "guerra giusta" e quella della "guerra legittima", tale solo se combattuta tra due Stati sovrani; il ritorno all'antica definizione di bellum iustum nella sua duplice versione di guerra "rivoluzionaria" e "controrivoluzionaria", che avrebbe condizionato il pensiero politico europeo dal 1789 fino ai grandi conflitti del XX secolo; la definizione di guerra "civile", con la sua variante di guerra "partigiana", individuabile già a partire dal tramonto del XVIII secolo, in quanto tentativo di attuare un riconoscimento di belligeranza per ambedue i soggetti impegnati in una guerra infrastatale; la costituzione di un diritto pubblico condiviso come solidarietà giuridica del sistema di piccoli e grandi Stati, che costituivano, fino alla fine del Settecento, il "corpo politico" d'Europa; il perdurare, infine, della teoria della "guerra piratica", più vastamente intesa come indiscriminato ricorso alla forza, contro tutti quei soggetti politici, che si fossero posti deliberatamente al di fuori dello jus gentium europeo, che pare ritrovare, oggi, tutta la sua attualità come legittimazione giurididica della "guerra asimmetrica" contro il terrorismo globale.

Eugenio Di Rienzo è titolare della cattedra di Storia moderna prsso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Salerno. Dal 2004 insegna, per affidamento, questa stessa materia nella Facoltà di Scienze Politiche di Roma "La Sapienza".


Pensare la guerra
Il ritorno della "guerra giusta"
Guerra civile e "guerra giusta"
Decadenza e caduta del Cosmopolitismo
Il "corpo politico" d'Europa
Bellum piraticum
Impero e Nazione
Piccoli Stati
Delitto politico e diplomazia
Egemonia e primato politico
Indice dei nomi.

Collana: Temi di storia

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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