Un profondo cambiamento nei ritmi temporali della società moderna ha alterato profondamente il rapporto che questa intrattiene con la sua memoria e con la sua stessa identità.

Il modo, storicamente variabile, di fare "esperienza del tempo" fa sì che una riflessione sulla memoria si presenti come il luogo nel quale si coniugano, integrandosi, le dimensioni micro e macro dell'analisi sociologica, facendone un'occasione privilegiata da cui guardare ai cambiamenti che investono la nostra società.

La prima parte del volume rilegge il complicato rapporto tra dimensione individuale e dimensione sociale della memoria, inscindibili ed intimamente connesse nella consapevolezza del fatto che il non facile confronto che la memoria - quella umana e quella artificiale "protetta" nelle biblioteche, negli archivi e nelle banche dati computer - stabilisce con il tempo accelerato della modernità, pesa decisamente sulla capacità dei singoli e delle collettività di continuare a fare esperienza degli eventi e di elaborare quell'esperienza stessa.

La seconda guarda alla dimensione dell'oblio non come alla "faccia oscura" della memoria, ma come ad una sua componente essenziale e condizione di possibilità di quella, indagandone anche i rapporti contraddittori con il potere.

L'ultima parte infine riflette sul diritto pensandolo come il tentativo di costruire una memoria collettiva, attraverso la scrittura e la "difesa" di una costituzione presentata come il codice genetico della società, capace di tenere in se "ricordi e desideri".

Letizia Carrera è attualmente professore a contratto presso il Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione dell'Università di Bari. Ha pubblicato "La regola del cambiamento giuridico. Un passo indietro per farne due avanti" ( Democrazia e Diritto 1999), Formazione e occupazione (Laboratorio Educativo -Meridionale per l'Europa, 2000).