L'arbitrariato, riformato con le leggi n.533 del 1973 (arbitrariato rituale e irrituale del lavoro) e n.94 del 1983 (effetti del lodo rituale), è istituto di diritto processuale civile oggetto di significative modifiche negli ultimi anni e di intesa attualità per la sua vocazione a collocarsi come alternativa alla giustizia civile dello Stato. Il saggio, attraverso un attento esame critico della giurisprudenza e dottrina anteriori e successive alla riforma, offre nell'arbitrato una ricostruzione unitaria dei teoria generale e ne esalta la natura di giudizio e processo aventi matrice giuridica nell'autonomia privata e dei gruppi, in rapporto dialettico di conflitto e sintesi, secondo la congiuntura storica, con la giurisdizione dello Stato.

La linea ricostruttiva intrapresa è poi calata nell'ambito particolare degli arbitrati industriali del lavoro e delle forme di giustizia privata intersindacale, in una prospettiva che passa attraverso l'esperienza storica degli arbitrati industriali e degli arbitrati probivirali, degli arbitrati obbligatori della legge impiegatizia e del corporativismo, sino all'esperienza di diritto positivo odierno degli arbitrati sui licenziamenti individuali e dei dirigenti, degli arbitrariati sulle sanzioni disciplinari, degli arbitrariati del lavoro sportivo e degli arbitrariati sulle controversie collettive, quest'ultima forma di estrema attualità per una recente normativa (protocollo Iri e progetto di legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali).

La ricerca attinge e cerca costante confronto nella riforma dell'istituto operata dal legislatore e nell'esame ragionato della giurisprudenza che ha avuto occasione di pronunciarsi sul tema, ma anche nelle fonti normative intersindacali e nella giurisprudenza arbitrale, di assai difficile reperimento, rendendo il saggio utile allo studioso dell'arbitrato come all'operatore quotidiano del diritto.

Claudio Cecchella, svolge attività di ricerca presso l'Istituto di Diritto processuale civile dell'Università di Pisa e, dal 1986 in qualità di dottorando di ricerca, presso l'Università «La Sapienza» di Roma. E' autore di note e articoli in materia processuale, sull'art.28 St.lav., sui poteri del pretore del lavoro, sui mezzi giurisdizionali di impugnativa dei lodi arbitrali e sull'arbitrato dopo la riforma.