L'innovazione organizzativa nell'ente locale

A cura di: Giorgio Ravaioli

L'innovazione organizzativa nell'ente locale

Analisi di alcuni casi

Edizione a stampa

29,50

Pagine: 184

ISBN: 9788820467265

Edizione: 1a edizione 1991

Codice editore: 2000.598

Disponibilità: Nulla

L'ente locale è sottoposto, da alcuni anni, ad un crescente grado di complessità gestionale dovuto all'aumentata pressione della domando dell'ambiente esterno e alla contemporaneo diminuzione delle risorse a disposizione. Diviene perciò sempre più necessario dotare le Amministrazioni locali di strumenti operativi che incidano sui livelli gestionali interni per migliorare l'efficienza nell'erogazione dei servizi.

La recente approvazione della legge di riforma delle Autonomie locali, pur rappresentando un importante elemento di novità per il miglioramento della funzionalità degli enti, deve essere accompagnata da ulteriori impegni di autoriforma da parte delle Amministrazioni.

Il raggiungimento di questi obiettivi sarà tanto più possibile se i Comuni sapranno avviare un confronto costruttivo sia in sede nazionale sia europeo, capace di focalizzare l'attenzione sulle esperienze migliori relativamente alla corretta applicazione delle politiche di gestione delle risorse umane, tecniche e finanziarie a disposizione.

E' per dare un contributo in questa direzione che con la collaborazione di studiosi di fama nazionale e testimoni di alcune realtà comunali del nostro paese si è discusso, in un apposito seminario tenutosi a Ravenna, sui temi dell'innovazione organizzativa.

Durante le due giornate di convegno sono state illustrate le esperienze relative a: Ufficio Reclami del Comune di Pistoia; Ufficio Organizzazione del Comune di Verona; Centro Elaborazione Dati del Comune di Padova; attivazione dei «circoli di qualità» presso il Comune di Rezzato (BS); stato del controllo di gestione e dell'applicazione dell'istituto della produttività presso il Comune di Ravenna.

La riflessione è stata arricchita ulteriormente dall'approfondimento di una realtà europeo: il Comune di Barcellona (Spagna), che ha permesso un confronto con un ente che presento particolare dinamismo e interesse. Scopo di questo libro è perciò quello di riprendere i contenuti delle diverse situazioni messe a confronto, nell'intento di rendere note iniziative che concretamente hanno agito sul difficile terreno dell'innovazione organizzativa.

Prefazione di Giorgio Ravaioli
Introduzione di Pierpaolo Vichi
Problemi e obiettivi dei processi innovativi negli Enti locali di Gianfranco Rebora
1. Premessa
1.1. La realtà dei Comuni
2. I problemi
3. Le risposte organizzativi
3.1 La flessibilità organizzativa
3.2 L'integrazione
3.3 L'esigenza di recupero dell'efficienza
3.4 L'esigenza di sviluppare la qualità
3.5 L'affidamento dei compiti e servizi a centri esterni agli Enti
3.6 Lo sviluppo delle risorse manageriali
4. Conclusioni
Cambiamento organizzativo e gestione della città: il caso del Comune di Barcellona di Marco Meneguzzo e Angelo Tanese
1. La strategia di "risanamento" del Comune e la formulazione della strategia per la città
1.1 La nazionalizzazione del Comune
1.2 Creazione di imprese e organismi comunali
1.3 Politica coordinata dell'indebitamento, dei trasferimenti e del pieno utilizzo della capacità impositiva
1.4 Politica d'offerta dei servizi
1.5 Intervento nella dinamica economico-sociale della città
2. Risultati delle strategie di intervento economico
3. Il nuovo modello di Amministrazione Comunale
4. Fasi della riforma
5. L'organizzazione e la gestione delle risorse umane
5.1 Il modello organizzativo
5.2 La politica del personale
5.3 Il piano di formazione del personale
L'innovazione organizzativa nel Comune di Verona di Piero Giuseppe Bay
1. La città di Verona
2. L'esperienza dell'ufficio organizzazione e metodi
3. Strumenti di programmazione
4. Metodi di lavoro dell'ufficio
5. Un gruppo affiatato
6. Interventi di cambiamento organizzativo
7. Un ambiente ospitale
8. Il lavoro svolto dall'ufficio organizzazione
8.1 La riscossione delle rette degli asili nido
8.2 La nazionalizzazione dell'impiego degli addetti all'apertura dei musei
8.3 L'informatizzazione del Settore Affari Legali e dell'unità Affari di Giunta
8.4 Informatizzazione dell'unità Amministrativa dei settori tecnici
8.5 Il Settore Servizi Demografici
8.6 La riorganizzazione degli uffici tecnici
9. Il C.E.D. del Comune di Verona
10. La formazione del personale
11. Il servizio telematico del Comune di Verona
I progetti di sviluppo delle applicazioni informatiche nel comune di Padova di Erminia Aziani
1. L'esperienza del C.E.D. di Padova
2. Le premesse per un sistema informativo univoco
3. Gestione centrale del sistema
4. La situazione nel 1980
5. I caratteri dell'innovazione
5.1 Consolidamento e sviluppo delle applicazioni nell'area tradizionale della gestione
5.2 Sviluppo del sistema informativo territoriale urbano
5.3 Estensione dei servizi del C.E.D. ad utenti esterni
5.4 Sviluppo nell'area dell'automazione del lavoro d'ufficio
6. Superati gli aspetti di criticità organizzativa
7. L'esperienza delle automazioni dipartimentali del lavoro d'ufficio
7.1 Le applicazioni più significative
7.1.1 Settore Amministrativo Lavori Pubblici
7.1.2 Settore Casa
7.1.3 Settore Interventi Sociali
7.1.4 Gestione del condono edilizio
7.2 I problemi organizzativi
8. Il fattore di successo nell'esperienza dell'automazione dipartimentale
8.1 L'impossibilità di tradurre procedure inefficienti
8.1.1 Gli esempi della gestione del Settore Casa
8.1.2 Integrazione fra specialisti
8.2 La familiarità con i computers condizione necessaria ma non sufficiente
8.2.1 L'applicazione del sistema di contabilità dei lavori pubblici
9. Il sistema esperto «Palladio»
10. Infocenter
L'ufficio Reclami. Il caso di Pistoia di Claudio Rosati
1. Premessa
2. Il caso di Pistola
2.1 La denominazione dell'Ufficio
2.2 Un esempio di rapporto tra cittadino e Amministrazione
2.3 Comunicazione, non semplice informazione
2.4 Come funziona l'Ufficio Reclami
2.5 Un'analisi dell'utenza
2.5.1 Il cittadino che si rivolge direttamente agli operatori dell'ufficio
2.5.2 Il cittadino che telefona
2.5.3 Il cittadino che utilizza le cartoline che vengono distribuite negli uffici comunali
2.5.4 Il cittadino che scrive la lettera al sindaco
2.5.5 I problemi che si espongono
2.6 Ufficio Reclami o Ufficio Informazioni
3. Una struttura aderente all'innovazione
3.1 Resistenza al cambiamento
3.2 La validità della scelta
4. Conclusioni
La sperimentazione dei circoli di qualità nei servizi di sportello: l'esperienza del Comune di Rezzato di Giuseppe Joannes
1. Domanda di riforma e risposte incerte
1.1 I contenuti degli ultimi accordi di lavoro
1.2 Un processo aperto ed elastico
2. Valorizzare la capacità
2.1 Ricostruire il senso di «appartenenza» dei dipendenti
3. L'istituzione dei «Circoli di Qualità»
4. La qualità totale
5. La metodologia dei «Circoli di Qualità»
5.1 Le quattro fasi
5.1.1 Fase «Plan»
5.1.2 Fase «Do»
5.1.3 Fase «Check»
5.1.4 Fase «Action»
6. Potenzialità operativa del metodo
7. Conclusioni
I circoli di qualità nel Comune di Rezzano (Bs) di Giovanni Boifava
1. Premessa
2. I problemi del Settore Demografici-Commercio
3. Orientamento e guida dell'utente all'interno dei servizi
3.1 La raccolta dei dati relativi all'utenza
3.2 Le cause delle disfunzioni
3.3 Una cartellistica per una migliore informazione
3.4 Esito dell'esperimento
4. Considerazioni conclusive
L'esperienza di controllo di gestione del Comune di Ravenna. Analisi e riflessioni di Paola Morigi
1. L'attualità del tema organizzativo
2. Il controllo di gestione a Ravenna: nascita e sviluppo
2.1 Le revisioni operative
2.2 Dall'«amministrazione» alla «gestione del personale»
2.3 Metodologia del controllo di gestione
2.4 Impiego dell'indagine
3. Operazioni in corso e prospettive future
3.1 Determinazione dei costi dei servizi a domanda individuale
3.2 Elaborazione dei piani finanziari per gli investimenti
3.3 Il processo di valutazione delle politiche pubbliche
4. La diffusione del controllo di gestione
4.1 Una cultura dell'innovazione
4.2 Parlando dei «controller»
5. Impiego nel campo pubblico dei dati statistici
L'applicazione degli incentivi di produttività nel Comune di Ravenna di Giorgio Ravaioli
1. Occorre riconoscere i meriti
2. Il concetto di produttività
3. I diversi tipi di attività
4. Approccio al modello
5. li contesto organizzativo
6. Il regolamento
6.1 I piani operativi
6.2 La commissione di valutazione
7. Tre anni di piani operativi
7.1 Produttività e innovazione organizzativa
8. Il ruolo del Servizio Personale
9. li ruolo della dirigenza
10. Organizzazioni sindacali e minoranze
10.1 Accordo sindacale in due fasi
10.2 Le minoranze
11. Progetto obiettivo


Contributi: P. P. Vichi

Collana: Varie

Argomenti: Economia e gestione delle aziende ed enti pubblici

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