L'esigenza di sviluppare politiche volte a produrre coesione sociale, viste anche come azioni preventive per garantire condizioni di sicurezza dei territori superando contemporaneamente logiche di tipo assistenziale, impone di trovare nuove soluzioni al problema dell'inserimento sociale e lavorativo delle fasce sociali deboli a rischio di emarginazione. La sfida non è solo economica e riconducibile alla creazione di nuovi posti di lavoro e all'acquisizione delle competenze tecniche necessarie, ma deve puntare anche, in un'epoca come quella attuale caratterizzata dalla perdita delle certezze e dei punti di riferimento, alla (ri)costruzione di un senso per la propria vita e del proprio stare nella società.

È partendo da questa sfida che ha preso corpo l'esperienza condotta all'interno del progetto "ISOLA" della Regione Emilia-Romagna, finanziato dal programma INTEGRA del Fondo Sociale Europeo. La tesi alla base dell'intera esperienza è che la Pubblica Amministrazione debba vedere l'impresa sociale come partner indispensabile delle politiche attive di inserimento sociale e lavorativo delle fasce deboli, in quanto soggetto in grado di costruire un percorso formativo capace di trasmettere, oltre che un "saper fare", anche un "saper essere" e, contemporaneamente, di "assorbire forza lavoro", come pure di accompagnare gli utenti delle attività in soluzioni occupazionali presso imprese "for profit", o verso l'autoimprenditorialità.

L'esperienza, a questo proposito, ha messo in luce il ruolo determinante e le grandi potenzialità dei consorzi delle cooperative sociali, visti come nodi fondamentali, per le loro capacità di progettazione e di gestione, per assicurare efficacia alle politiche pubbliche finalizzate alla coesione sociale e allo sviluppo sostenibile. In particolare, l'indagine condotta sul territorio della provincia di Modena e riportata in questo volume, attraverso una fotografia dell'attuale stato occupazionale generata dai servizi di tutela e riqualificazione ambientale nonché delle potenzialità esistenti, evidenzia come la cooperazione sociale possa sviluppare un'azione efficace di penetrazione del mercato del lavoro, costruendo un solido sistema di alleanze imprenditoriali dal quale le politiche pubbliche di inserimento sociale e lavorativo delle fasce deboli possono trarre vantaggi significativi.