L'autrice intende individuare i concetti fondamentali che gli interazionisti simbolici americani contemporanei hanno 'ereditato' dai 'grandi' della psicologia, filosofia, sociologia e della linguistica.

In questa prospettiva l'autrice si sofferina,, in particolare, sulle opere di G.H. Mead e di J. Piaget (Le basi psicologiche); sul pensiero dei filosofi morali scozzesi (D. Hume, A. Smith, A. Ferguson), dei pragmatisti (C.S. Peirce, W. James, J. Dewey), di E. Cassirer e dei fenomenologi (A. Schutz) (Le basi filosofiche); sui lavori di G. Simmel, C.H. Cooley, W.I. Thomas, F. Znaniecki, R.E. Park, M. Weber (Le basi sociologiche); infine, sul pensiero di F. De Saussure (Le basi linguistiche e semiologiche).

Ester Monti e professore di metodologia delle scienze sociali presso la Facoltà di scienze politiche dell'Università di Bologna. I suoi lavori teorici e sperimentali sono volti, in particolare, ad approfondire gli aspetti simbolici del pensare e dell'agire umano. E' questa la "cornice di riferimento" entro cui si muovono sia il presente volume, sia il precedente La socializzazione del fanciullo non vedente (Angeli, Milano 1991 quarta edizione).