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Manuale di neuroftalmologia dell'età evolutiva

Giorgio Sabbadini

Manuale di neuroftalmologia dell'età evolutiva

Classificazione, valutazione ed interventi terapeutici negli esiti di cerebropatie congenite

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 218

ISBN: 9788846419361

Edizione: 1a ristampa 2013, 1a edizione 2000

Codice editore: 1305.16

Disponibilità: Discreta

Questo manuale discute su argomenti di patologia dell'età evolutiva in termini non "adultometrici", cioè che non hanno origine dalla patologia dell'adulto.

Per questo motivo, per esempio, la visione è trattata partendo dal presupposto che fin dalle primissime fasi della vita il bambino (neonato) è in grado di utilizzare le informazioni visive in un contesto multimodale ed intermodale, categorizzandole e realizzando una classificazione degli eventi. Ciò gli permette di sentirsi esente dall'abilità di realizzare "gnosie visive": egli può stabilire rapporti con gli eventi esterni e dare ad essi un suo peculiare "significato" del tutto pertinente agli obiettivi di modificare e di modificarsi , cioè di ristrutturare le sue funzioni per renderle adatte ed ulteriormente adattabili ad una realtà mutevole.

Le funzioni visive sono trattate nella prima parte in termini descrittivi e con riferimenti pratici utilizzabili ai fini riabilitativi. Nella seconda parte si discute criticamente delle due sindromi cliniche più frequenti e più facilmente sintetizzabili nosograficamente: la disprassia oculare congenita e la cecità corticale congenita, oggi denominati disturbo visivo corticale o cerebrale (CVI) in età evolutiva.

In una parte intermedia sono esaminate le varie sindromi neuroftalmologiche conosciute ed è stato fatto un riferimento a quelle che sono presenti in età evolutiva, con caratteristiche peculiari.

Siamo certi che queste particolarità obbligano a trattare la neuroftalmologia dell'età evolutiva come una materia a sé.

Giorgio Sabbadini Dipartimento di psicologia, Università di Roma La Sapienza.

Paolo Emilio Bianchi Clinica oculistica , Facoltà di medicina, Università di Pavia.

Elisa Fazzi Istituto di neuropsichiatria infantile, Fondazione Mondino, Pavia.

Maurizio Sabbadini , Divisione di neuroriabilitazione, Bambin Gesù, Palidoro.


Introduzione. Guardare e vedere
Primo e secondo sistema visivo: integrazione e ristrutturazione
Competenze visive precoci in età evolutiva

Processi di base: l'organizzazione percettiva in età evolutiva; l'attenzione
Categorizzazione
Sulle competenze visive di base
(Fissazione ed inseguimento; Movimenti saccadici. Esplorazione visiva; Arrampicamento maculo-maculare ed arrampicamento saccadico; "Accomodazione", o meglio "alla distanza giusta" per la "messa a fuoco"; Convergenza; Reazioni e riflessi pupillari; Acuità visiva; Campo visivo; Nistagmo ottocinetico)
Anatomia funzionale e riferimenti clinici del sistema sensoriale visivo e del sistema oculomotorio
(Gli esiti delle cerebropatie congenite: la paralisi cerebrale infantile come modello paradigmatico; Movimenti oculari: disturbi sopranucleari del sistema di controllo oculare e disturbi "periferici"; substrato anatomico per il sistema di controllo coniugato dei movimenti saccadici e pursuit; problemi di terminologia; Coordinazione occhio-capo; Disturbi "sopranucleari" e disturbi "periferici" dei movimenti oculare; Disturbi sopranucleari dei movimenti oculari: paralisi sopranucleari di sguardo; Paralisi di sguardo corticali e delle vie di proiezione (fronto-mesencefaliche ed occipito-mesencefaliche); Disturbi "periferici", nucleari e sottonucleari, dei movimenti oculari (3°nervo cranico, 4°nervo cranico, 6°nervo cranico))
Alcune considerazioni e dettagli clinici sulle principali sindromi neuro-oftalmologiche di origine congenita
(Cecità "centrale", cecità "corticale", cecità "cerebrale" cecità "mentale", congenite, "disturbo visivo corticale o cerebrale permanente nei bambini (CVI)"; "Disturbo" (impairment); "Visivo": a quale tipo di visione ci vogliamo riferire?; Considerazioni su alcuni casi che noi stessi abbiamo osservato e studiato; Qualche considerazione sulla terapia riabilitativa; Disprassia oculare congenita di COGAN ed altre forme di disprassia oculare congenita TIPO-COGAN, con o senza disturbi del riconoscmento visivo; Il significato di "prassia"; Sulla nascita dell'abilità (adattabilità; feed-forward, feed-back e verifica del risultato; rappresentazione); La disprassia oculare congenita di COGAN; La disprassia oculare congenita TIPO-COGAN; La disprassia dello sguardo associata a disturbi del riconoscimento visivo; Sull'etiologia dell'apprassia oculare congenita di Cogan o "tipo Cogan"; Qualche considerazione sulla terapia riabilitativa)
Paolo Emilio Bianchi, Roberto Salati , Il nostagmo congenito
(Aspetti neurofisiologici; Eredità e classificazione; Elettronistagmografia: le forme d'onda; Caratteristiche cliniche; Posizione anomala del capo e nistagmo; Valutazione del torcicollo; Classificazione del nistagmo patologico e dei torcicolli associati; Nistagmo congenito manifesto; Il torcicollo nel nistagmo congenito manifesto; Il torcicollo nel nistagmo congenito idiopatico associato a strabismo; Il nistagmo latente; Il torcicollo nel nistagmo latente; Trattamento del torcicollo nel nistagmo; Programmazione dell'intervento)
Paolo Emilio Bianchi, Roberto Salati , Anomalie oculomotorie nel Cerebral Visual Impairment
Elisa Fazzi, A. Cavallini , La valutazione dell'acuità visiva in età evolutiva
( Forced-choice preferential looking ; Bebé vision ; Teller acuity cards (tavole di acuità visiva di Teller); Procedura di applicazione del test; Calcolo dell'acuità visiva; Nati pretermine; Acuità visiva e deficit visivo centrale)
Maurizio Sabbadini , Aspetti visivi e oculomotori, comunicazione aumentativa alternativa (CAA) nell'intervento precoce dei disturbi comunicativi
(I disturbi comunicativi nella p.c.i.; I disturbi oculomotori e visivi nella p.c.i.; Il ruolo della vista e ell'oculomozione nella comunicazione; Ruolo dei disturbi neuromotori nei deficit comunicativi; L'intervento sulle competenze comunicative attraverso tecniche di CAA; Caratteristiche visive del materiale utilizzato nella CAA; La riabilitazione dei deficit visivi ed esplorativi finalizzato all'uso delle CAA; GPS; Ausili a indicazione differita; Il gioco adattato; Ruolo della scelta di oggetti attraverso l'indicazione visiva; Altre modalità che possono favorire l'interazione comunicativa).

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