Monitoraggio biologico negli ambienti di lavoro

A cura di: Pier Alberto Bertazzi, Lorenzo Alessio, Pier Giorgio Duca, Ettore Marubini

Monitoraggio biologico negli ambienti di lavoro

Principi, metodi, applicazioni

Edizione a stampa

36,50

Pagine: 272

ISBN: 9788820425159

Edizione: 1a edizione 1988

Codice editore: 1339.2

Disponibilità: Fuori catalogo

La medicina del lavoro ha subito negli ultimi anni una rapida evoluzione che ha spostato il suo campo prevalente di indagine dalla diagnosi delle malattie dovute al lavoro all'identificazione dei fattori di rischio e degli indicatori precoci della loro possibile azione. Questo mutamento di prospettiva è stato determinato da numerosi fattori: l'obiettiva evoluzione delle condizioni di lavoro; il sorgere di una nuova coscienza e cultura della salute; l'avanzamento delle conoscenze scientifiche nel campo della origine delle malattie e dei metodi di indagine delle loro cause. Per rendere anche l'attività medica utile a una prevenzione è, tuttavia, ancora necessario un imponente lavoro di ricerca, rivolto a gruppi di lavoratori esposti (attualmente o in passato) ai diversi fattori di nocività.

Questo volume è il primo frutto di una collaborazione tra medici del lavoro, tossicologi, epidemiologi e statistici per verificare le basi scientifiche e la validità applicativa del «monitoraggio biologico». Tale procedura di indagine è utilizzata ormai comunemente per valutare l'esposizione dei lavoratori e giudicarne l'entità e gli effetti precoci. Se tuttavia esso ci informa sull'esposizione «in corso», non altrettanto si può dire circa il rischio che tale esposizione può rappresentare nel tempo.

Questo essenziale problema è stato affrontato sia discutendo le basi teoriche delle metodologie di indagine, sia valutando criticamente alcune esperienze condotte nel nostro paese. II volume rappresenta un indispensabile strumento per ricercatori in questo campo e per quanti (medici, tecnici, operatori sindacali) sono impegnati nelle attività di tutela della salute dei lavoratori nei servizi del territorio e nelle aziende. Anche gli studenti delle facoltà di medicina e delle scuole di specialità in medicina del lavoro, tossicologia e statistica e strategia medica potranno trovare in questo libro, accanto ad una trattazione sistematica, utili esempi di applicazione di metodologie di indagine di numerosi rischi lavorativi.

Gli autori
Presentazione
Introduzione, di Antonio Grieco, Ettore Marubini
Parte I - Principi e metodi
1. Significato del monitoraggio biologico, di Lorenzo Alessio, Marina Buratti, Guido Bertelli, Anna Dell'Orto
1. Aspetti generali del monitoraggio biologico
2. Indicatori di dose interna
2.1. Differenze fra indicatori di dose « vera » e indicatori di esposizione
2.2. Comportamento degli indicatori di esposizione in relazione a entità, continuità, durata, interruzione dell'esposizione. Esempi
2.2.1. Cadmiuria, cadmiemia
2.2.2. Idrargiruria
2.2.3. Cromuria
2.2.4. Acido ippurico urinario
2.2.5. Acido metilippurico urinario
2.2.6. Acido tricloroacetico urinario
2.2.7. L'aria alveolare come mezzo biologico per valutare l'esposizione
2.3. Indicatori di accumulo
3. Indicatori di effetto
3.1. Indicatori di effetto subcritico
3.2. Relazioni fra indicatori di dose e indicatori di effetto
3.3. Comportamento degli indicatori di effetto in relazione alla durata e alla interruzione dell'esposizione. Esempi
4. Fattori indipendenti dall'esposizione che possono influenzare gli indicatori biologici
4.1. Fattori fisiologici
4.2. Fattori patologici
5. Utilizzo degli indicatori biologici nella pratica. I « valori limite »
5.1. Campi di applicazione del monitoraggio biologico e della sorveglianza sanitaria
5.2. Controllo periodico di singoli lavoratori
5.3. Analisi di un gruppo di lavoratori
5.4. Valutazioni epidemiologiche
Bibliografia
2. Variabilità analitica e biologica degli indicatori utilizzati nel monitoraggio, di Antonio Colombi, Marina Buratti, Víto Foà
1. Problemi connessi con l'uso degli indicatori biologici
1.1 Variabilità di un indicatore biologico
2. Variabilità analitica dei tests
2.1. Errori grossolani
2.2. Errori casuali
2.3. Errori sistematici
3. Caratteristiche analitiche di una metodica
3.1. Precisione
3.2.' Accuratezza
3.3. Sensibilità
3.4. Specificità
3.5. Controllo della variabilità analitica
4. Variabilità biologica dell'indicatore
4.1. Fattori legati al soggetto
4.2. Fattori legati all'esposizione
4.3. Fattori legati alla natura del prelievo
5. Caratteristiche di un indicatore biologico
5.1. Precisione di un indicatore
5.2. Accuratezza di un indicatore
5.3. Sensibilità di un indicatore
5.4. Specificità di un indicatore
6. Controllo della variabilità biologica
7. Caratteristiche di un indicatore in funzione dei livelli di esposizione da monitorare
Bibliografia
3. Aspetti etici del monitoraggio biologico, di Antonio
Grieco, Giuseppe Gallus
1. Principi generali
2. Un decalogo per la pratica del monitoraggio biologico
3. Aspetti della ricerca e prospettive
Bibliografia
4. Elementi di statistica per il monitoraggio biologico, di Piergiorgio Duca
1. Introduzione
2. La variabilità
3. Alcune definizioni
4. Studio di una variabile
4.1. Esempio 1
4.2. Esempio 2
4.3. Esempio 3
5. Studio della relazione fra variabili
.5.1 Esempio I
5.2. Esempio 2
6. Conclusioni Bibliografia
5. Monitoraggio biologico e studio epidemiologico dei rapporti tra lavoro e salute, di Pier Alberto Bertazzi, Marína Della Foglia, Luciano Riboldi, Carlo Zocchetti
1. Il monitoraggio biologico e il suo contesto
1. 1. La relazione esposizione-salute indagata nel gruppo di lavoratori
1.2. Il contributo del monitoraggio biologico all'indagine epidemiologica
1.3. Un disegno epidemiologico per l'efficacia del monitoraggio biologico
2. Gli indicatori
2.1. Contenuto informativo degli indicatori
2.1.1. Indicatori di esposizione
2.1.1.1. Pertinenza
2.1.1.2. Caratteri dell'esposizione misurata
2.1.1.3. Assorbimento/esposizione
2.1.2. Indicatori di effetto
2.1.2.1. Rapporti tra effetto, risposta ed esposizione
2.1.2.2. Rapporti tra effetto e stato di salute
2.2. Validità degli indicatori
2.2.1. Sensibilità e specificità
2.2.2. Valore predittivo
2.2.3. Alcuni esempi
2.2.3.1. Indicatori di esposizione
2.2.3.2. Indicatori di effetto
3. Fattori che intervengono nella relazione tra un'esposizione e un effetto
3.1. Fattori di confondimento
3.2. Fattori di modificazione
3.3. Indicazioni pratiche
4. Validità della indagine
4.1. Errori di classificazione
4.2. Mancato controllo del confondimento
4.3. Trasversalità della osservazione
4.4. I lavoratori come popolazione selezionata
4.5. Perdita di soggetti all'osservazione
4.6. L'errore « ecologico »
5. Validità del programma
5.1. Controllo della esposizione
5.2. Controllo degli effetti
Bibliografia
Parte II - Problemi inerenti alle applicazioni. Esempi
6. Limiti di riferimento: presupposto indispensabile al monitoraggio biologico, di Pietro Odone, Carlo Zocchetti, Giuseppe Gallus, Maria Rosa Castoldi, Antonio Colombi
1. Terminologia e definizione dell'argomento
2. Analisi dei limiti di riferimento
2.1. Caratteristiche del gruppo di riferimento
2.1.1. Fattori ambientali
2.1.2. Fattori fisiologici
2.1.3. Fattori patologici
2.2. Condizioni tecniche di raccolta e di analisi dei campioni biologici
2.3. Modalità di indicazione del limite di riferimento
3. Limiti di riferimento, valori limite, valori standard
4. Considerazioni conclusive
Bibliografia
7. Aspetti statistici e indicazioni operative per la determinazione dei limiti di riferimento, di Carlo Zocchetti, Maria Rosa Castoldi, Antonio Colombi, Pietro Odone, Giuseppe Gallus
1. Premessa
2. Campionamento
2.1. Criteri di ammissibilità
2.2. Numerosità del campione
2.3. Determinazione delle condizioni relative al prelievo
2.4. Variabili da considerare
3. Analisi preliminare dei dati
4. Controllo delle variabili di disturbo
5. Problemi di normalizzazione di alcune variabili Bibliografia
8. Studio delle relazioni tra indicatori di dose e di effetto, di Silvano Milani, Pier Alberto Bertazzì, Lorenzo Alessio
1. Introduzione
2. Materiale e metodi
3. Analisi dei risultati
3.1. Esplorazione grafica dei dati raccolti
3.2. Effetto dei mutamenti di scala sulla forma della relazione tra due variabili
3.3. Il coefficiente di correlazione lineare e le trasformazioni di scala
3.4. Interpolazione di modelli atti a descrivere una relazione dose-effetto
3.5. Il coefficiente di determinazione, quale indice della « forza » con cui due variabili sono legate da una relazione
3.6. Previsione di un valore dell'indicatore di effetto a partire dall'indicatore di dose
3.7. Previsione di un valore dell'indicatore di dose a partire dall'indicatore di effetto
4. Commento
Bibliografia
9. L'analisi di misure ripetute, di Bruno Cesana, Ezio Beretta, Piergiorgío Duca
1. Introduzione
2. Un esempio
2.1. Soggetti e metodi
2.2. Risultati
3. I quesiti
4. Confronto di medie osservate ai vari tempi
4.1. Due soli tempi di osservazione
4.2. Più di due tempi di osservazione
5. Relazione fra valore iniziale e variazione temporale
5.1. Due soli tempi di osservazione
5.2. Più di due tempi di osservazione
6. Studio dell'andamento temporale Appendice A
Appendice B
Appendice C
Appendice C.1
Appendice C.2
Appendice C.3
Bibliografia
10. Indicatori biologici per sostanze di largo impiego lavorativo. Dati riassuntivi, di Lorenzo Alessio, Guido Bertelli, Anna Dell'Orto
Bibliografia


Contributi: E. Beretta, M. Buratti, M. R. Castoldi, B. Cesana, A. Colombi, M. Della Foglia, A. Dell'Orto, V. Foa, G. Gallus, Antonio Grieco, S. Milano, P. Odone, L. Riboldi, C. Zocchetti

Collana: Salute e lavoro

Argomenti: Salute, società, medicina del lavoro

Livello: Testi per insegnanti, operatori sociali e sanitari

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